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Quarta ondata in Sicilia, in ospedale sono quasi tutti No Vax

Chi sono gli ospedalizzati covid in Sicilia? Si tratta di soggetti non vaccinati, che hanno effettuato una dose oppure hanno completato il ciclo vaccinale? Sono queste le domane a cui abbiamo cercato di fornire una risposta attraverso i dati e le parole dei direttori delle Asp e dei commissari Covid delle province della Sicilia Orientale, nei territori in cui il numero dei casi dei positivi al coronavirus è risalito e si è mantenuto costante nelle ultime due settimane.

Il “rialzo” dei contagi Covid, in Sicilia, viaggia costante da oltre un mese, in particolare negli ultimi quindici giorni, e sembra aver messo il turbo, provocando non solo una grande quantità di positivi ma anche di ricoveri nei reparti ordinari degli ospedali siciliani. La conseguenza di queste ospedalizzazioni Covid se dovesse aumentare o mantenersi a questo ritmo, nel peggiore delle ipotesi, potrebbe portare la Sicilia ad un nuovo colore e il ritorno delle “restrizioni” anche prima della fine dell’estate.

Il primo a rispondere è stato proprio l’assessore alla salute della Regione Siciliana, Ruggero Razza che ha detto: “Chi è ricoverato per Covid in degenza ordinaria o in intensiva è la stragrande maggioranza di non vaccinati o chi non ha completato il ciclo. Questo penso sia una risposta numerica seria a chi sostiene che il vaccino non sia utile”.

Negli ospedali in Sicilia, l’opinione generale fornita dai direttori delle Asp e dai Commissari per l’emergenza Covid è quella di vivere una situazione di sostanziale allerta.

Catania, il commissario Liberti: “Per fortuna che ci sono i tamponi in aeroporto”

Pino Liberti

Il percorso sanitario “semi obbligato” del tampone all’aeroporto Fontanarossa Catania, come in tutti gli altri aeroporti in Sicilia, è un atto sanitario che non può essere imposto. A tal proposito il commissario ad acta per l’emergenza Covid di Catania, Pino Liberti, sostiene e ritiene importantissima la scelta (l’ordinanza) del presidente Musumeci in tal senso, “per tutti quelli che ritengono che la Sicilia sia la Regione responsabile della diffusione della variante Delta in Italia”.

Entrando nella questione più importante, riferendoci quindi al territorio etneo, “il totale degli ospedalizzati covid a Catania, compresa la provincia, è di 36. (i dati si riferiscono alla giornata del 27 luglio ma il numero è rimasto invariato sino al 29 luglio).

I vaccinati in ospedale tutti con altre malattie

Di questi solo cinque sono vaccinati, mentre gli altri 31 risultano essere non vaccinati. Nessuno si trova in terapia intensiva ma sono tutti in degenza ordinaria – ha spiegato Liberti che aggiunge riguardo la campagna vaccinale contro il coronavirus – “Ci auguriamo che il trend delle vaccinazioni rimanga costante, basti questo dato, tra i nostri ricoverati solo due o tre sono vaccinati e presentano tutti comorbilità (soggetti affetti da più patologie, n.d.r.)”.

Ragusa, il direttore generale Asp: “Poche dosi tra Vittoria e Acate, senza vaccini saremmo un’altra Bergamo”

Angelo Aliquò

“Confermo ciò che ha sottolineato l’assessore Razza – dichiara il direttore generale dell’Asp di Ragusa Angelo Aliquò che racconta la situazione degli ospedalizzati covid nella provincia -. Le persone ricoverate sono quasi tutte non vaccinate. Di quelli ricoverati e vaccinati, sono persone affette da altre patologie. Al momento (per la giornata del 29 luglio il totale dei positivi della provincia di Ragusa è di 1300, di questi 44 ricoverati negli ospedali della provincia di Ragusa) i ricoverati vaccinati sono tre. Uno con prima dose e gli altri due hanno completato il ciclo vaccinale.

I casi covid di Ragusa sono concentrati in particolare nei distretti sanitari di Vittoria-Comiso-Acate e Santa Croce Camerina.

“Il numero dei contagiati è ancora alto – tiene a precisare Aliquò – solo perché effettuiamo una costante azione di ricerca e monitoraggio dei positivi nella nostra provincia. Purtroppo il numero delle vaccinazioni è molto basso, soprattutto nelle zone di Acate, Vittoria e Comiso. Tenendo anche conto di un certo numero di soggetti asintomatici, altri sono turisti o persone che sono rientrate per le vacanze estive.

Ragusa è dotata di un ottimo servizio di contact tracing. Costanza nell’effettuare ed elaborare i tamponi. Siamo in grado di trovare i positivi e di trovarli nei “posti giusti”. Seguiamo la malattia, seguiamo i contatti del soggetto positivo. Chiediamo scrupolosamente, quasi in maniera maniacale, ogni informazione necessaria a tutti i potenziali soggetti coinvolti nel contagio covid, per bloccare qualsiasi cluster o focolaio nel nostro territorio. Questo perché non possiamo permetterci numeri di positivi così alti, in piena campagna vaccinale.

Come ha sottolineato Razza, la vaccinazione rimane l’unica forma di contrasto all’aumento ulteriore dei contagiati. Con questa facilità di contagio e senza vaccini, ci ritroveremmo in ginocchio. Una nuova Bergamo, anche peggio, con gli ospedali al collasso per casi covid” – conclude il direttore generale Asp Ragusa, Angelo Aliquò.

Al Covid hospital di Ribera, “Contagi e morti in aumento, colpa della variante Delta”

Salvatore Cascio

Nell’agrigentino, la diffusione della variante Delta sta provocando un aumento dei ricoverati al Covid hospital “Fratelli Parlapiano” di Ribera.

“Al momento sono tutti occupati i 20 posti letto di degenza ordinaria“, ha dichiarato nei giorni scorsi il direttore sanitario Salvatore Cascio. Il quale ha poi aggiunto che, sempre a Ribera, “ci sono altri 12 pazienti tuttora assistiti tra terapia sub-intensiva e intensiva, mentre ulteriori 6 posti letto sono occupati nell’astanteria del pronto soccorso, in attesa di essere trasferiti nelle altre unità operative”.

Un totale, dunque, di 38 posti letto tuttora occupati sul totale di 50 disponibili dopo i lavori fatti nei mesi scorsi per la trasformazione del nosocomio in Covid hospital.

Nella notte del 26 luglio, all’ospedale di Ribera sono morti due pazienti: uno era di Favara, l’altro di Gela, città dove la situazione dei contagi è particolarmente critica. Altri 3 deceduti si erano registrati tra la fine della scorsa settimana e lunedì 26 luglio. Il direttore sanitario Salvatore Cascio ha chiarito anche che “i ricoverati non sono vaccinati, ad eccezione di qualche soggetto che, tuttavia, ha ricevuto solo la prima dose”.

Marco Panasia