«Il messaggio di Sciascia costituisce per noi un costante riferimento. Ha interpretato il pessimismo della Sicilia, scavando fra le pieghe della rassegnazione, della sofferenza e del sacrificio dei più deboli. Quella di oggi è una iniziativa di grande significato anche perché sostenuta da cittadini emigrati, quindi un valore legato al radicamento e alla identità: un atto di omaggio al vostro grande concittadino Sciascia, al quale va l’omaggio di tutti i siciliani ovunque nel mondo».
Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, stamattina a Racalmuto nel corso della cerimonia di riapertura di CasaSciasciain nel centenario della nascita dell’intellettuale, lì dove ha vissuto parte della sua vita e sono conservati con cura arredi, accessori, libri ed effetti personali.
«Sciascia era convinto della irredimibilità della nostra terra. Noi dobbiamo lavorare per vincere lo spirito di rassegnazione ancora diffuso e restituire speranza ai più giovani». Il governatore ha iniziato la sua visita istituzionale nella cittadina agrigentina ieri pomeriggio, incontrando assessori e consiglieri comunali al Palazzo municipale – presenti anche l’assessore regionale Marco Zambuto e la deputata Giusy Savarino- dove è stato salutato dal sindaco Vincenzo Maniglia e dal presidente del civico consesso Sergio Pagliaro. Subito dopo ha fatto visita al teatro comunale, riaperto anche grazie ai fondi del governo regionale, e alla Fondazione Leonardo Sciascia, nella ex centrale elettrica, dove si è intrattenuto a visionare la mostra fotografica ed il copioso carteggio sciasciano custodito.
Stamane, infine, la cerimonia di riapertura di CasaSciascia, alla quale erano presenti, fra gli altri, oltre al sindaco di Racalmuto, il prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa, il presidente della Associazione CasaSciascia Pippo Di Falco, Charles Criminisi e Joe Grimaldi, rispettivamente presidente e componente di The Sicilian Society of Hamilton, Felice Cavallaro, direttore Strada degli Scrittori, Giusy Savarino, presidente della Commissione Ambiente dell’Ars e il fotografo Giuseppe Leone.