Palermo

Raccolta rifiuti e gestione Rap gli attriti fra Lagalla e Caruso

Il sindaco Roberto Lagalla ha respinto le dimissioni dell’amministratore unico della Rap Girolamo Caruso, che, secondo quanto trapelato, aveva rimesso l’incarico nelle mani del primo cittadino dopo uno scontro sullo stato della raccolta dei rifiuti nelle periferie del capoluogo e in particolare nella zona industriale di Brancaccio.

Il primo cittadino ha bollato come “eccessiva la posizione assunta dall’amministratore unico della Rap che, di fronte alla richiesta di chiarimenti più che legittimi da parte di un sindaco preoccupato per l’abnorme giacenza di rifiuti nelle strade, ha ritenuto di dovere rimettere il proprio mandato. Non avendo personalmente attribuito alcun demerito all’amministratore unico di Rap e in considerazione dello stato di perdurante criticità del servizio di raccolta dei rifiuti, ho invitato l’ingegnere Girolamo Caruso a garantire responsabilmente la continuità della conduzione societaria”.

Dietro la scelta dell’amministratore unico potrebbe anche esserci la volontà di anticipare i tempi dello spoil system. Prassi istituzionale vuole, infatti, che a ogni cambio di Amministrazione vengano stravolti anche gli incarichi di sottogoverno delle partecipate, così da accontentare tutti i partiti della coalizione uscita vittoriosa dalla tornata elettorale. Da giorni Lagalla tratta con i partiti di centrodestra per stabilire quanti assessori spettino a ciascuno e se escludere dalla Giunta, come indicato all’inizio della campagna elettorale, le sigle che non hanno superato il 3,5% dei voti. Stando alle ultime voci, ai partiti minori potrebbero toccare soltanto i posti nei consigli di amministrazione e nei collegi sindacali delle partecipate, e quindi Caruso avrebbe soltanto accelerato i tempi. Nella centrifuga dello spoil system, oltre alla Rap, dovrebbero finire anche l’Amap, l’Amat, la Reset, l’Amg e la Sispi ma anche la Gesap e Palermo Energia, che hanno una dimensione provinciale ma sulle quali Lagalla eserciterà comunque una forma di controllo nelle vesti di sindaco metropolitano. Proprio nelle scorse settimane la sortita dell’ex Provincia, che ha tentato di far decadere il cda della Gesap salvo poi ripensarci nell’arco di 24 ore, aveva sollevato un vespaio di polemiche.

Tornando alla Rap, poche ore prima del suo addio Caruso era intervenuto in Consiglio comunale per illustrare la sempre delicata situazione di Bellolampo, nell’ambito del dibattito sulla delibera che aumenterà di quasi cinque milioni le tariffe della Tari portando il gettito complessivo a 133,2 milioni. Bellolampo, come tutte le discariche siciliane, è ormai al collasso. Dato che la Regione non ha ancora consegnato la famigerata settima vasca, per mesi Caruso ha chiesto all’Amministrazione uscente guidata da Leoluca Orlando un’ordinanza di protezione civile per poter conferire la spazzatura nella terza vasca bis, bloccata da un contenzioso burocratico con la curatela fallimentare dell’ex partecipata Amia sulla gestione di alcune aree. “Finora – ha spiegato Caruso in Aula – ho dovuto sovraccaricare le vasche disponibili. Quando sono arrivato la sesta vasca aveva un minimo di margine e per non creare altri costi extra ho caricato per almeno tre mesi rifiuti oltre la quota autorizzata dalla Regione: del resto bere o affogare, l’alternativa erano i rifiuti per strada. Ci sono state anche riunioni in Prefettura e il prefetto ha condiviso alcune decisioni. Quanto alla settima vasca, se ne sta occupando la Regione, dovrebbe essere ultimata nel primo trimestre del prossimo anno”.

Per superare l’emergenza, secondo Dionisio Giordano, segretario generale della Fit Cisl Sicilia, e Vincenzo Traina, segretario aziendale Fit Cisl Rap, servono investimenti consistenti anche sulla società: “Occorre dare piena attuazione al Piano industriale di Rap, con l’assunzione di autisti e operai e con l’acquisto di mezzi operativi tali da rendere ‘un fatto normale’ la raccolta quotidiana dei rifiuti, l’incremento della raccolta differenziata e l’infrastrutturazione impiantistica della piattaforma di Bellolampo, dal riutilizzo dei rifiuti al recupero energetico”.

Inoltre, per Giordano e Traina “serve subito un’iniezione di liquidità all’azienda di piazzetta Cairoli. L’alta burocrazia comunale eroghi i soldi del cosiddetto Fondone, già approvato in Consiglio comunale. I lavoratori non possono continuare a essere spremuti da un doppio turno giornaliero di raccolta, oggi a temperature elevate, frutto di un accordo sindacale per far fronte alla carenza di personale”.

Gaspare Ingargiola