RAGUSA – La cronaca odierna, di quasi tutte le città, evidenzia un aumento allarmante di episodi di violenza e molestie in strada, contribuendo a un clima di insicurezza. I numeri impressionanti di aggressioni subite mentre si percorrono le arterie dei centri urbani ha condotto un gruppo di giovani studiosi a rispondere concretamente a questa preoccupazione crescente con la nuova app Safher, una startup ragusana preincubata dal Politecnico di Torino, che mira a fornire una soluzione innovativa per garantire una maggiore sicurezza urbana.
Nei giorni scorsi è stata presentata alla città, anche attraverso il protocollo siglato proprio dal Comune di Ragusa diventando così il primo partner istituzionale. Il sindaco Peppe Cassì ha da subito sposato l’iniziativa con la sua giunta. Infatti il primo cittadino ha sottolineato: “A leggere i giornali, viene da rabbrividire per quanti episodi di molestie le donne, ma anche chi ha orientamenti sessuali non binari o i minori, subiscano in strada. È fondamentale intervenire per alzare la percezione di sicurezza nella nostra città.”
Un’applicazione dal cuore ragusano a disposizione di tutta la comunità. Esattamente cosa fa Safher? L’app disponibile su Play Store, crea una mappa interattiva per chi si trova in strada, indicando i percorsi più sicuri in base a segnalazioni raccolte dagli utenti. Le funzionalità principali includono: una mappa interattiva la quale offre indicazioni sui percorsi più sicuri, utile in particolare per le donne che si trovano a camminare sole a tarda sera. La possibilità di videochiamate con altri utenti della piattaforma, garantendo compagnia e visibilità durante il tragitto. Infine è inserito un tasto Sos: attivabile per contattare tempestivamente le autorità in caso di emergenze.
Il Comune di Ragusa è il primo partner istituzionale di Safher, un nuovo per contribuire così a monitorare e migliorare la sicurezza delle sue strade, in particolare del centro storico. L’assessore alle politiche per l’inclusione e le pari opportunità, Elvira Adamo, ha sottolineato l’importanza di questo protocollo: “Con questo accordo, il nostro Comune ottiene dati preziosi per potenziare la sicurezza delle ragusane e dei ragusani. Questo è un riconoscimento della sensibilità di giovani che hanno dimostrato di saper aguzzare l’ingegno di fronte a gravi fenomeni sociali”.
La firma del protocollo ha rappresentato la conclusione di un lungo processo di confronto e collaborazione che ha coinvolto anche la Prefettura, la Questura e le Forze dell’ordine, nonché le Consulte femminili, giovanili e per le disabilità della città di Ragusa.
Soddisfatti anche gli ideatori di questo applicativo Giulia Tortoioli, Giorgio Spadaro, Francesco Coscia, tutti 26enni e Benedetto Cosentino, 28enne. I quali sottolineano che Safher è “un servizio di report sulle segnalazioni urbane. Con i Safetag, cittadine e cittadini possono segnalare in modo anonimo zone considerate meno sicure, come aree isolate o poco illuminate. Noi di Safher raccogliamo queste segnalazioni e creiamo un report periodico che mostra le aree della città che necessitano di maggior attenzione”.
Safher non è solo un’applicazione, ma un passo concreto verso una comunità più sicura. Con questo progetto, Ragusa si posiziona all’avanguardia nella lotta contro le molestie e le aggressioni, sperando che altri Comuni seguano il suo esempio. Questa applicazione rappresenta un’opportunità per costruire un ambiente urbano dove tutti possano sentirsi al sicuro e rispettati.