Ragusa

Ragusa, un corso gratuito di autodifesa per donne

RAGUSA – Il tema della violenza sulle donne è più attuale che mai in questi giorni. Tutta l’Italia ha seguito la vicenda della giovane ragazza uccisa e buttata in un canalone dall’ex, del suo ritrovamento dopo una settimana e dell’arresto del giovane.

Che si tratta di tragedie annunciate o di sconvolgenti episodi, le vittime sono sempre donne e i carnefici sono spesso ex fidanzati, mariti, conviventi. Cosa si possa fare nel dettaglio per evitare il proseguo di queste stragi è ben difficile dirlo ma ogni territorio cerca di organizzarsi al meglio per evitare che si pianga ancora per queste morti così atroci.

In provincia di Ragusa, ad esempio, considerando che c’è sempre stata carenza di corsi di difesa personale, che affrontassero in maniera specifica e approfondita questo tema così attuale, è arrivata la proposta di istituire ‘urgentemente e gratuitamente’ dei corsi di autodifesa per le donne.

L’idea è dei consiglieri comunali di Ragusa Peppe Calabrese e Mario Chiavola che hanno già presentato una mozione. “Siamo consapevoli – ha sottolineato il segretario cittadino del Pd Peppe Calabrese – che quello della violenza di genere è un problema culturale radicato e sottovalutato, che andrebbe affrontato prima di tutto a livello educativo, soprattutto nelle scuole. Sappiamo che la cultura della violenza va estirpata con l’educazione sentimentale e come forza politica che da sempre sostiene e condivide le battaglie dei movimenti femministi, nell’attesa che al Governo nazionale si prenda coscienza della gravità del momento e della frequenza con la quale la violenza si manifesta, crediamo che sia necessario agire”.

Continua Calabrese: “Per questa ragione abbiamo pensato alla presentazione di una mozione che impegni l’Amministrazione comunale a istituire dei corsi di autodifesa riservati alle donne. Lo scopo è quello di fornire degli strumenti per contrastare tentativi di aggressione, tecniche di difesa personale che possono essere imparate in poche settimane e efficaci nei confronti di soggetti fisicamente più forti”.

Il segretario del Pd prosegue. “Non sarebbe una soluzione, sia chiaro, non è uno strumento per combattere la violenza sulle donne che, come detto, è un problema per il quale serve un percorso normativo ben preciso. Nell’attesa che ciò accada, magari con una unità di intenti da parte delle due donne protagoniste delle politica italiana in questo momento per sbloccare la legge che prevede l’educazione sentimentale nelle scuole (ferma al Senato) e il ripristino delle risorse per la prevenzione passate da 17 milioni a 5, il Pd di Ragusa – ha concluso Calabrese – non vuole assistere alla celebrazione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, durante la quale certamente un pensiero sarà dedicato a Giulia Cecchettin, senza aver dato il proprio contributo”.