Ragusa

Ragusa, incontro in Prefettura su riapertura scuole

RAGUSA – Dalla settimana prossima le scuole saranno chiuse per le vacanze natalizie ma si pone già il problema della loro riapertura per il prossimo 7 gennaio. Soprattutto per gli istituti di secondo grado, infatti, dove le lezioni sono sospese da diverse settimane, ci si confronta per capire se un ritorno alla ‘normalità’ sia possibile o meno.

Con questo intento, infatti, si è riunito proprio in questi giorni il tavolo di coordinamento appositamente istituito nell’ambito della conferenza provinciale permanente, con il coinvolgimento di tutte le amministrazioni territoriali e le aziende di trasporto locale, in modo di valutare e decidere gli orari di inizio e termine delle attività didattiche e gli orari dei servizi di trasporto pubblico locale urbano ed extraurbano.

Alla riunione presieduta dal prefetto di Ragusa, Filippina Cocuzza, hanno partecipato i referenti delegati dagli assessori regionali dell’Istruzione e dei Trasporti, il dirigente scolastico provinciale, il commissario del Libero Consorzio, i sindaci dei Comuni interessati dove sono presenti istituti di istruzione secondaria, le società di trasporto urbano ed extraurbano locale, nonché il rappresentante della consulta giovanile degli studenti.

“Già nella precedente riunione, tenutasi venerdì 11 dicembre, svolta in un clima estremamente costruttivo e di grande e reciproca collaborazione – è stato detto durante la riunione – sono state vagliate una serie di problematiche soprattutto con riferimento alla richiesta flessibilità nell’organizzazione dell’attività didattica, flessibilità necessaria per evitare eccessive concentrazioni di studenti all’ingresso e all’uscita, e per favorire la possibilità di avere più corse dei mezzi di trasporto. Tali problematiche, all’esito di quest’altra riunione, dovrebbero già trovare delle prime soluzioni concrete ai fini della redazione dell’apposito documento operativo che impegnerà, una volta definite tutte le criticità, le amministrazioni coinvolte nel coordinamento nelle misure di rispettiva competenza”.

Se a livello istituzionale, la riapertura delle scuole appare come una scelta plausibile, tra i docenti il pensiero è ben differente visto che tra i banchi di scuola, in questa seconda ondata, ci si è ammalati in maniera costante. La pensa allo stesso modo anche il sindacato Unsic che ha redatto a questo proposito anche un articolato dossier con i numeri dei focolai e delle scuole chiuse.

“Riaprire le scuole in presenza il 7 gennaio – hanno detto i rappresentanti dell’organizzazione – rischia di alimentare una terza ondata che sarebbe peggiore delle altre, principalmente per la concomitanza con le influenze stagionali e per lo stress delle strutture e del personale sanitario”.