Nell’ambito dei controlli pianificati dal Questore della Provincia di Ragusa Vincenzo Trombadore, con la condivisione dei comandanti provinciali di carabinieri e guardia di finanza, particolare attenzione è stata rivolta anche alle persone sottoposte a misure e a obblighi di legge.
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Nei giorni scorsi infatti, la squadra mobile della Questura di Ragusa ha tratto in arresto in altrettante distinte operazioni due persone ritenute responsabili di maltrattamenti in famiglia, atti persecutori, violenza sessuale su minori e lesioni.
Il primo è uno straniero regolare sul territorio nazionale da anni residente in Italia, già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per una sequela di condotte criminali ai danni di familiari. A seguito di una delicata indagine condotta dagli investigatori della sezione della squadra mobile specializzata nel contrasto dei reati di violenza sessuale e di genere, durante i controlli presso la sua abitazione effettuati dai poliziotti delle volanti è risultato assente per quattro volte.
Comunicati i fatti l’autorità giudiziaria competente, valutato l’aggravamento delle esigenze cautelari, ha sostituito la misura in corso con quella più afflittiva della custodia in carcere. L’uomo è stato pertanto arrestato e condotto in carcere.
Nella medesima giornata, all’esito di una attività investigativa svolta dalla squadra mobile della Questura di Ragusa nei confronti di un altro pericoloso stalker, è stato arrestato un uomo ritenuto responsabile di atti persecutori e lesioni personali nei confronti della coniuge e del figlio minore. L’autorità giudiziaria competente ha emesso l’ordinanza di misura cautelare del divieto di avvicinamento, poiché l’uomo ha violato ripetutamente il divieto di avvicinarsi alle parti offese e alla loro abitazione dando inizio a una serie di molestie anche nei confronti di altri soggetti.
Anche in questo caso, è stata aggravata la misura coercitiva del divieto di avvicinamento con l’applicazione di strumenti di controllo elettronici (cd. braccialetto elettronico) che consente alle vittime di conoscere in tempo reale l’eventuale vicinanza dello stalker nella sfera vietata, nella circostanza stabilita dall’ag in 500 metri.