Ragusa

Scuola, sindaco di Ragusa punta su didattica in presenza

RAGUSA – La didattica distanza non piace ma le scuole non sono tanto sicure ed è meglio non aprirle. C’è tanta confusione nell’ambito scolastico e ognuno dice la sua sulla riapertura o meno degli istituti.

Mentre è praticamente certo che gli studenti delle scuole superiori non rientrino – fisicamente – almeno prima di febbraio – per gli alunni delle scuole elementari e medie siciliane si apre uno spiraglio per il rientro in classe. Sono in corso ulteriori verifiche per una possibile riapertura già dalla prossima settimana, solo se i contagi non subiranno un’impennata.

La didattica a distanza, insomma, non convince, né le famiglie – che si ritrovano a doversi riorganizzare completamente – né le istituzioni.

Anche il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, si è detto contrario a questo sistema. “Ho visitato nei giorni scorsi parecchie scuole ragusane, ed ovunque – ha sottolineato il primo cittadino – ho trovato ordine, rispetto dei distanziamenti, aule ampie ed adeguate alle esigenze del momento, alcune oggetto di lavori di allargamento realizzati in pochi giorni dal Comune. Ho conosciuto insegnanti motivati ed attenti, alunni disciplinati e concentrati su libri di didattica”.

“Ho visto sopra le mascherine – ha aggiunto il primo cittadino – occhi vivaci, che svelavano tutta la gioia che a quella età si prova solo quando si condividono spazi, attività ed esperienze con i coetanei. Gli esperti sostengono che la prolungata privazione delle occasioni di socializzazione per soggetti la cui personalità è in una fase di crescita vertiginosa, può avere ripercussioni serie, persino irreversibili. Possiamo chiudere tutto, ma non le scuole, in particolare non quelle scuole! Pensiamo ai nostri ragazzi, al loro benessere, ai danni psicologici che potrebbero subire, non meno seri di quelli fisici”.

Il sindaco di Ragusa si è detto quindi favorevole per la riapertura delle scuole seppur diversi esponenti dell’opposizione si erano invece dichiarati contrari.

“Se sarà concesso ai sindaci di decidere a livello locale, di concerto con le Asp, sulla apertura delle scuole di competenza comunale – ha evidenziato ancora – mi adopererò per favorire la didattica in presenza. A Ragusa, peraltro, l’uso dei servizi di trasporto pubblico, dove è più facile che si generino assembramenti, è limitato; gli ingressi e le uscite dalle scuole si possono scaglionare, ed i genitori possono comprendere l’esigenza di accompagnare e riprendere i propri figli senza trattenersi più del necessario”.

“Lasciare che i nostri ragazzi rimangano ancora chini per ore davanti ai monitor è dannoso – ha concluso il sindaco – abbiamo la responsabilità di operare le scelte migliori per il loro futuro, che coincide col futuro della intera nostra comunità”.