Ragusa

Ragusa, vittime di tratta, registrato il marchio Mei con Proxima

RAGUSA – Il marchio Mei, l’acronimo di Made in Ethical Italy, è stato finalmente registrato, dopo essere stato depositato alla Camera di Commercio di Ragusa. È un passo molto importante per la cooperativa sociale Proxima Ragusa, grazie alla collaborazione di alcuni partner nazionali.

La cooperativa, che opera nel territorio da diversi anni, mira a offrire opportunità di fuga, cambiamento e crescita a coloro i quali intendono sottrarsi all’assoggettamento e al condizionamento legati a situazioni di sfruttamento e di tratta.

Da aprile 2003 la Cooperativa realizza progetti rivolti a vittime di tratta ai sensi dall’art. 18 del T.U. sull’immigrazione e dall’art. 13 della legge 228/2003, mediante il finanziamento erogato dal dipartimento per le Pari Opportunità ed il cofinanziamento di Enti locali.

Il marchio rappresenta senz’altro un valore aggiunto, assegnato da una rete di organizzazioni del terzo settore attive sul territorio italiano alle aziende sane, etiche ed eque. L’azione, promossa anche da Proxima Ragusa in Sicilia, è il frutto di un’intesa con Dedalus cooperativa sociale in Campania, Sistema antitratta toscano Satis, Parsec cooperativa sociale nel Lazio e associazione Lule in Lombardia.

Il marchio sarà concesso in uso alle aziende etiche ovvero a quelle attività che si rendono disponibili ad avviare tirocini o rapporti di lavoro con soggetti vittime di tratta o in caso di grave sfruttamento e che soddisfano inoltre i requisiti di natura etica e morale stabiliti dal regolamento d’uso, tra i quali è segnalato il pieno rispetto della dignità del lavoratore, l’abbattimento di qualsivoglia forma di discriminazione e la valorizzazione delle competenze già in capo agli stessi lavoratori.

“Il Mei – ha evidenziato il presidente di Proxima Ragusa, Ivana Tumino – valorizza, infatti, le aziende virtuose mettendo in rilievo la loro attività qualora l’esperienza di tirocinio sia valutata positivamente oltre alla presenza di ulteriori requisiti esplicitati dalla nostra rete di enti. Tra gli obiettivi che un’azienda deve rispettare per ottenere il marchio c’è il riconoscimento del comportamento etico d’impresa, il riconoscimento della responsabilità sociale come antidoto allo sfruttamento lavorativo per alcune categorie di persone vulnerabili, il rispetto delle pari opportunità, la sensibilizzazione e diffusione del tirocinio formativo come strumento di inclusione attiva che permette la possibilità di sperimentarsi nel mondo del lavoro”.

“Si tratta – ha aggiunto ancora il presidente della cooperativa Ivana Tumino – di una novità importante per il nostro progetto: la registrazione come marchio di impresa apre infatti nuovi scenari che saranno resi noti a breve”.