La Polizia di Stato di Palermo ha eseguito un provvedimento di Custodia Cautelare in carcere nei confronti di tre palermitani, accusati di aver partecipato a cinque rapine ad altrettante farmacie palermitane, quattro portate a termine e una tentata.
Uno dei tre dovrà rispondere di una sola delle rapine consumate, gli altri due risponderanno di tutti e cinque gli assalti.
Le indagini condotte dai poliziotti della Squadra Mobile, sezione “Falchi-Contrasto al Crimine Diffuso”, hanno permesso di ricostruire i cinque assalti. Ai fini della ricostruzione di quanto accaduto, sono cruciali le date degli assalti contestati: due il 17 novembre 2022 e tre l’1 dicembre 2022. Tutte le farmacie prese di mira sono distribuite nei quartieri del Cep e di Borgo Nuovo.
Nel tardo pomeriggio dello scorso 1 dicembre, i rapinatori, nell’arco di una manciata di minuti, avrebbero dato il via a quattro assalti ad altrettante farmacie, sempre brandendo una pistola, ai danni di:
Per l’ultimo assalto è in corso un procedimento penale distinto che nasce dall’arresto di due rapinatori. In quella circostanza, l’arresto giunse a seguito del tentativo di uno dei due malviventi di farsi scudo del corpo di un dipendente della farmacia, puntandogli la pistola alla tempia, per garantirsi la fuga.
Il rapinatore fu bloccato dai poliziotti giunti in via Mogadiscio e privato dell’arma, risultata essere una replica modificata, con colpo in canna e due proiettili calibro 7,65 nel caricatore.
Gli esami sull’arma, effettuati dal Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica, hanno consentito di risalire ad altre due rapine portate a segno lo scorso 17 novembre, i cui responsabili sarebbero due dei tre destinatari di misura:
In via Scaglione, uno dei due rapinatori avrebbe esploso un colpo d’arma da fuoco contro una vetrina, non distante da uno dei dipendenti, mandandola in frantumi. Gli accertamenti della Polizia Scientifica sono giunti alla conclusione che quella pistola era la stessa sequestrata in via Mogadiscio l’1 dicembre.
Giova precisare che gli indagati sono indiziati in merito ai reati contestati e che la loro posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.