I Carabinieri del nucleo investigativo di Trapani e della compagnia di Alcamo, con lo squadrone eliportato cacciatori di Sicilia hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip nei confronti di cinque persone accusate di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di rapine con sequestri di persona e furti ai bancomat.
I militari hanno anche denunciato otto persone, di cui una deceduta. Quattro gli arrestati – tre in carcere e uno ai domiciliari – a uno è stato imposto invece l’obbligo di dimora.
L’operazione è scattata dopo una serie di furti di bancomat e rapine in villa anche violente con sequestro di persona.
La banda è accusata di quattro furti, di cui due consumati, a sportelli Atm e di tre violente rapine in abitazione con sequestro di persona, di cui una tentata, avvenute a Custonaci, Erice Casa Santa e in Contrada Rilievo.
I colpi, secondo una stima, avrebbero fruttato denaro e beni per un milione e mezzo di euro.
Rubata anche una pistola calibro 38.
Dalle intercettazioni i Carabinieri hanno appreso come il gruppo programmasse i colpi nei minimi particolari con numerosi sopralluoghi, pedinamenti delle vittime, e l’utilizzo di modernissime apparecchiature elettroniche come telecamere sugli obiettivi designati e finanche Gps sui veicoli delle vittime.
Per portare via i bancomat di uffici postali e banche praticavano dei fori sulle pareti di edifici adiacenti e portavano l’Atm con un flex.
Rapina violente a medici
Gli arrestati sarebbero, tra l’altro, gli autori della rapina violenta a casa di una coppia di medici, a Erice, commessa la notte tra il 21 e il 22 gennaio del 2019.
Per quel colpo dopo 8 mesi era stato arrestato uno degli autori. La rapina, che fruttò oltre un milione di euro, venne messa a segno ai danni dei coniugi Renato Salone e Paola Maltese, medici molto noti di Trapani.
Il colpo venne portato a termine da quattro persone e fece molto scalpore. I quattro rapinatori riuscirono ad introdursi in casa della coppia di notte approfittando del fatto che in quel periodo il sistema d’allarme era disattivato a causa di alcuni lavori di manutenzione alla casa, e sorpresero marito e moglie a letto.
Immobilizzarono la donna e la narcotizzarono, mentre con la pistola minacciarono il marito intimandogli di aprire la cassaforte. L’uomo, terrorizzato, disse però di non avere la chiave.
Allora con un flex , che i quattro si erano portati dietro e dopo ore di lavoro, estrassero la cassaforte dal muro e la portarono via.
Nella cassaforte oltre a oggetti di valore, gioielli, oro e soldi c’era anche una pistola regolarmente denunciata.