L’inchiesta per la strage avvenuta a Ravanusa (Agrigento) dopo l’esplosione di sabato sera che ha provocato 9 morti è, al momento, a carico di ignoti. Lo ha reso noto il Procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio.
“Gli unici avvisi sono stati notificati alle parti offese in relazione agli atti irripetibili effettuati”, spiega il magistrato. Poi Patronaggio spiega anche “è possibile fin d’ora, affermare che l’esplosione sia stata prodotta da una ‘bolla’ o ‘camera’ di metano innescata da una casuale scintilla”. “A seguito dell’esplosione e dei relativi crolli avvenuti in Ravanusa la sera del giorno 11 dicembre questo Ufficio ha “aperto” un fascicolo a carico di “ignoti” per i reati di disastro colposo ed omicidio colposo plurimo – spiega – La complessità delle indagini ha comportato la necessità di creare un pool di magistrati all’ interno dell’Ufficio con il compito di dirigere le indagini preliminari e coordinare i numerosi tecnici incaricati di coadiuvare gli stessi magistrati. Il pool di magistrati”, coordinato da Patronaggio “è costituito anche dal Procuratore Aggiunto Salvatore Vella e dai Sostituti Chiara Bisso e Sara Varazi”.
Si è inoltre fatta riserva di nominare un consulente geologo e un altro esperto in materiali esplodenti – dice ancora Patronaggio – Dopo la messa in sicurezza del quadrilatero interessato all’esplosione di circa mq. 10.000, sono stati acquisiti filmati di video camere di sorveglianza, mappe di rete (in cartaceo e in file) e mappe geologiche dei luoghi. Va, infatti, rilevato che il territorio di Ravanusa è classificato a rischio geologico medio-alto”.
Nel corso dei diversi sopralluoghi, e da ultimo del sopralluogo collegiale del 17 dicembre “sono stati repertati, per le successive analisi, diversi ed etoregenei materiali rinvenuti sul luogo del disastro”, dice ancora il Procuratore Patronaggio. “Le indagini strettamente di polizia giudiziaria sono state affidate al Nucleo operativo dei Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento,comandato dal Maggiore Luigi Balestra, e al Nucleo Investigativo Antincendio di Palermo comandato dall’ Ingegner Pedone. Si sta cercando di ricostruire la dinamica dell’esplosione e del successivo propagarsi della “palla di fuoco” e dell’onda d’urto – diceil magistrato – Viceversa, sul come e sul perché si sia creata la “bolla’, e perfino sul punto esatto dove la stessa si sia creata (al momento localizzata al di sotto o in adiacenza della abitazione del civico n. 65 di via Trilussa), permangono dubbi che saranno sciolti dalle investigazioni tecniche e di polizia giudiziaria in corso e di cui si darà successivamente notizia se ed in quanto ostensibili”.