PALERMO – Cresce ancora il prezzo medio dell’Rc auto in Sicilia, così come nel resto del Paese. A livello nazionale, per il mese di gennaio 2024, il prezzo è stato stimato mediamente su 389 euro, con un rincaro in termini nominali del +7,5% su base annua. Il dato, comunque, risulta essere lieve “decelerazione” rispetto al +7,9% registrato nel mese di dicembre 2023. In termini reali, l’aumento è stato del +6,7%. Lo ha reso noto l’Ivass nella giornata di venerdì 8 marzo.
Per quanto riguarda le province della Sicilia, Enna risulta essere la più economica dell’intera Isola con un prezzo medio di 287,36 euro (variazione del 7,20%). Già più alto il costo dell’Rc auto ad Agrigento, con una media di 316,20 euro (+7,10%). Segue, in terza posizione, Caltanissetta con un costo di 338 euro (+8%).
Fuori dal podio si trova Trapani con una media di 349,97 euro (+8,20%). In classifica si piazzano, successivamente, Ragusa con 357,41 euro (+6,70%) e Siracusa con 365,26 euro (+8,20). La graduatoria si chiude con le tre città maggiori della Sicilia. A Palermo il prezzo medio dell’Rc auto è di 373,63 euro (+7,80%), a Messina il costo è ancora più alto con 388,64 di media (+6,10% mentre Catania conquista la “palma” di città più cara della regione con una media di 390,12 euro (+8,30%).
A livello nazionale, le province registrano incrementi di prezzo compresi tra il +3,3% di Catanzaro e il +10,0% di Alessandria. Il differenziale di premio tra Napoli (la città con le polizze più “pesanti”) e Aosta (la meno dispendiosa) è di 250 euro, in aumento del 5% rispetto all’anno precedente. Per gli assicurati appartenenti a classi di merito superiori alla prima, l’incremento di prezzo è del 10,4%. I prezzi medi, indica l’Ivass, rimangono ancora inferiori al periodo pre-pandemico (406 euro a gennaio 2019).
“L’impennata delle tariffe Rc auto determina una maxi-stangata da circa 877 milioni di euro su base annua a carico degli automobilisti italiani”, afferma il Codacons. “L’aumento dei prezzi delle polizze del +7,5% a gennaio porta il costo medio dell’Rc auto a quota 389 euro – analizza l’associazione – e se si considera che in Italia circolano 43 milioni i veicoli assicurati, di cui 32,5 milioni di autovetture, la stangata sull’Rc auto rispetto ai prezzi medi di gennaio 2023 raggiunge la maxi-cifra di 877 milioni di euro annui solo per la categoria degli automobilisti”.
“Gli aumenti delle tariffe appaiono del tutto ingiustificati, considerato che non si assiste ad un analogo incremento dell’incidentalità in Italia”, ribadisce il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. “Il Governo Meloni deve intervenire per limitare lo strapotere delle imprese assicuratrici e frenare l’escalation delle tariffe nel comparto, soprattutto in considerazione del fatto che i cittadini hanno l’obbligo di assicurare la propria autovettura, mentre le imprese assicuratrici non devono sottostare ad alcun limite tariffario”, conclude Rienzi.
“I rincari dell’Rc auto registrati a gennaio si traducono in una maggiore spesa da +27 euro a polizza rispetto alle tariffe medie dello stesso periodo del 2023, e confermano purtroppo le gravi anomalie del comparto assicurativo”. Lo afferma, in una nota, Assoutenti, a commento dei dati Ivass.
“Si tratta di incrementi del tutto immotivati che non rispondono né ad un aumento dei costi in capo alle imprese assicuratrici, né ad un aumento dell’incidentalità, ma sono dovuti unicamente alle troppe anomalie del comparto assicurativo, dove le compagnie dettano legge imponendo clausole illecite ai propri clienti che fanno salire i prezzi”, commenta il presidente onorario di Assoutenti, Furio Truzzi. “L’ennesima dimostrazione di come il settore assicurativo necessiti di una radicale riforma che introduca maggiore concorrenza e maggiori tutele per gli assicurati”, conclude Truzzi.