Consumo

Rc Auto: pochi ribassi, qualche rincaro

PALERMO – Uno strano fenomeno, quello delle assicurazioni auto. Il lockdown, la riduzione della mobilità a causa dello smart working e della didattica a distanza, eppure i prezzi delle assicurazioni sono calati pochissimo, ed in alcune città sono addirittura saliti.

Se la media nazionale parla di una riduzione di un misero 1%, nella classifica delle città “peggiori” troviamo, all’undicesimo posto, Catania, in cui si segna addirittura un aumento del 1,6% delle tariffe; al 26esimo posto c’è Trapani, in cui le tariffe sono rimaste sostanzialmente invariate.

Bisogna scendere molto più in basso per le altre grandi città italiane: al 43esimo posto c’è Messina, con una riduzione dello 0,2%, al 61esimo Siracusa, con una riduzione dello 2,4%, e al 69esimo Palermo, con una riduzione dello 5%. In termini economici, la diminuzione dell’1% equivale ad un risparmio inferiore a 6 euro (5,98 euro) considerando la spesa media di una famiglia stimata dall’Istat; meno di 4 euro (3,89 euro) a polizza considerando invece il prezzo medio riportato nell’ultimo bollettino Ivass, l’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni.

A mettere in evidenza questi è l’Unc, l’Unione nazionale consumatori che ha incrociato diverse banche dati. “Una riduzione vergognosa, considerato che secondo l’Ivass, il risparmio delle compagnie, dovuto alla flessione dei sinistri del 35% tra febbraio e novembre 2020, avrebbe dovuto tradursi in un ribasso pari a circa 70 euro, altro che 4 euro. Se poi si considera che per alcune città non solo si sono ì registrati dei rialzi, ma i rincari sono addirittura astronomici, il quadro si completa” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

In Italia la situazione peggiore per chi abita a Grosseto, dove i prezzi delle assicurazioni svettano complessivamente del 9,9%; al secondo posto delle città più “salate” Trento, dove salgono del 5,3%, e a Terni, dove salgono del 4,3%. Tra i capoluoghi di regione, bene Bologna, Roma e Palermo, male Torino e Genova.

Dall’altra parte della classifica, invece, la più virtuosa è Gorizia, dove scendono del 9,2%, al 2° posto Treviso, con -6,5%, al terzo posto delle città con maggiori risparmi c’è Avellino, con -6,4%. “Anche queste diminuzioni, comunque, sono ben inferiori se confrontate con il blocco degli spostamenti.

Solo considerando il primo lockdown, dal 10 marzo al 17 maggio 2020, il premio sarebbe dovuto scendere del 18,9%” conclude Dona. Tra i capoluoghi di regione, nella lista nera finiscono Potenza (quarto con +4,2%), Torino (sesto con +3,9%), Perugia (12esimo con +1,5%), Genova (14esimo con +1,4%).

I dati vengono da uno studio dell’Unione Nazionale Consumatori sulle variazioni dei prezzi delle assicurazioni durante la pandemia, facendo il confronto con quelli registrati dall’Istat nel febbraio 2020, ultimo mese pre-lockdown, ossia prima che scattassero i blocchi della circolazione che avrebbero dovuto far precipitare i prezzi dell’rc auto. Dalla classifica completa delle città con i maggiori rincari o ribassi emergono disparità astronomiche pari a 19,1 punti percentuali tra la città peggiore (Grosseto) e la migliore (Gorizia).

A livello nazionale le assicurazioni, che comprendono quelle sui mezzi di trasporto, salute e abitazione, segnano un calo medio pari allo 0,9%: -0,9% quelle connesse all’abitazione, -0,2% salute, -1% mezzi di trasporto, contro un decremento dei sinistri, tra febbraio e novembre 2020, di circa il 35%, per un risparmio delle imprese tra i 2,5 e i 3,6 miliardi di euro.

Anche la Sna, il sindacato nazionale agenti di assicurazione, ha confermato questi dati, annunciando l’intenzione del presidente, Claudio Demozzi, di essere ascoltato dalla commissione Finanze “per dare – si legge nella nota del sindacato – il contributo di esperienza degli agenti di assicurazione, utile a favorire maggiore trasparenza nel settore delle assicurazioni e in particolare per l’assicurazione obbligatoria della Rc auto”.