“Come Pd siciliano siamo molto preoccupati perché il Sud, e la Sicilia in particolare, sono praticamente scomparsi dall’ultima bozza del Recovery Fund: un documento che, seppur in bozza, sposta al Nord il grosso degli investimenti infrastrutturali, mentre per l’Isola non si parla di alta velocità per i treni, niente piattaforme cargo per favorire l’export dei prodotti agroalimentari, nessun sostegno mirato per favorire l’impresa al Sud”.
La pesantissima presa di posizione del segretario regionale dem, Anthony Barbagallo, è stata assunta dopo che l’Ufficio studi del partito siciliano ha finito di analizzare la bozza del Recovery Fund, predisposta dal ministro dell’Economia del governo Draghi.
Nel documento, per quanto riguarda la Sicilia, si parla solo del “potenziamento e adeguamento” di alcune stazioni ferroviarie (Palermo Notarbartolo, Acireale e Marsala) o dell’elettrificazione delle linee ferroviarie Caltagirone-Gela e Palermo-Trapani.
Alta velocità ferma in Calabria
L’Alta velocità si ferma in Calabria e in Sicilia l’unico riferimento è al potenziamento della linea Palermo-Catania da percorrere in 60 minuti.
C’è la chiusura dell’anello ferroviario di Palermo e del nodo di Catania, il potenziamento della linea Palermo-Agrigento-Porto Empedocle, la connessione ferroviaria con l’aeroporto di Trapani Birgi e i collegamenti con il porto di Augusta.
Interventi insufficienti
“Siamo di fronte a interventi insufficienti che nulla hanno a che fare con lo sviluppo vero della Sicilia e che – afferma Barbagallo – non sono dirette a recuperare il gap tra nord e sud ma solo a rendere il nord più competitivo. La ripresa non può dividere l’Italia, deve invece unirla, come ha precisato ieri, nella sua relazione, il nuovo segretario nazionale Enrico Letta”.
“Chiediamo quindi che – conclude il segretario dem – questa quota ancora non ripartita venga destinata al Sud e a rispondere, e sanare, i differenziali che non permettono lo sviluppo al Sud e che ancora oggi disegnano un’Italia a due velocità: quel che emerge è altamente penalizzante per la Sicilia”.
De Luca, “ci derubano”
“Faccio un appello ai deputati nazionali eletti in meridione , se amate la vostra terra non votate un recovery plan che istituzionalizzerà l’ulteriore ruberia del Sud!”.
Lo scrive in una nota il sindaco di Messina Cateno De Luca.
“Ho inviato in febbraio – aggiunge – una diffida sulla stesura ultima del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza che il governo Conte aveva inviato al Parlamento prima dell’inizio della crisi di governo. Questa diffida è stata inviata a tutti i Sindaci delle regioni obiettivo 1 e osservazioni e pesanti rilievi sono stati fatti nelle ultime settimane anche dai servizi studi della Camera e del Senato, dall’Ufficio parlamentare di bilancio, dalla Banca d’Italia, dal Cnel, dalla Corte dei Conti, dall’Istat e dalla rete dei Comuni”.
Moria di imprese al Sud
“Il tema da me sollevato al Governo – spiega De Luca – è la differenza nella capacità di ripresa: le regioni del Sud hanno una capacità di ripresa e recupero diversa dal centro-nord: una serie di indicatori di reazione alla crisi ci suggeriscono che la resilienza è maggiore al Centro-Nord rispetto al Sud Italia”.
“Basti pensare che – conclude – , secondo il Focus Ripresa effettuato dalla Luiss nel 2020, la percentuale di imprese che ha ripreso l’attività dal 4 maggio 2020 al Nord e al Centro è maggiore (40%) rispetto al Sud il (35%) e al Sud è più elevata la percentuale di imprese cessate o che non prevedono di riprendere l’attività entro la fine dell’anno (3,8% contro valori intorno al 2% nel Nord)”.