Politica

Recovery, Mara Carfagna, ora il Meridione colmerà i divari

“La buona notizia è che, dopo tanti anni, per il Meridione d’Italia si chiude l’era dell’austerity e si apre quello delle opportunità e dello sviluppo”.

Lo ha dichiarato ieri in televisione la ministro per il Sud Mara Carfagna, sottolineando come, attualmente, “L’ampiezza dei divari economici, sociali, infrastrutturali” del Mezzogiorno rispetto al Centro-Nord “è enorme”.

“Ed è per questo – ha affermato – che l‘Italia ha la fetta più significativa del piano Next Generation Eu”.

La bozza del Recovery Plan viene oggi presentata dal premier Mario Draghi al Consiglio dei Ministri e continua a contenere la misura che prevede di impiegare il quaranta per cento dei fondi, complessivamente di 221, 5 miliardi di euro, per il Sud Italia. Per espressa richiesta dell’Unione europea, convinta che l’economia del Bel Paese non possa decollare veramente senza un Mezzogiorno finora lasciato senza risorse.

E molti ricorderanno la denuncia contenuta nel Rapporto 2020 di Eurispes, in cui si parlava di 840 miliardi di euro, una cifra spaventosa, quasi quattro volte l’intero Recovery Plan, “rapinata” – questo il termine utilizzato dall’Istituto – dal Centro-Nord al Sud tra il 2000 e il 2018.

Mara Carfagna ha fatto un paragone con la Cassa del Mezzogiorno, che “stanziò l’equivalente di 150 miliardi di euro in dieci anni”, ora ci sono “circa 82 miliardi in cinque anni: questo dice che abbiamo un’opportunità storica”.

Ed è convinta che le risorse del Recovery funzioneranno perché “vanno a colmare un gap storico, quello infrastrutturale”.

“Il Sud – ha affermato – è ancora molto indietro e i soldi verranno investiti per colmare i divari. Non solo infrastrutturali. Molte opere pubbliche si incagliano nelle scartoffie e questo è un altro enorme gap che si carica sul Mezzogiorno”.

“Per irrobustire le pubbliche amministrazioni – ha aggiunto -, con il ministro Brunetta, abbiamo dato vita a una procedura lampo per assumere 2.800 tecnici. E c’è tutto il capitolo semplificazioni e sburocratizzazione che verrà affrontato in un decreto a maggio”.