Politica

Recovery, ok dal Parlamento, Draghi parla di Ponte, però…

Anche il Senato, dopo la Camera, ha approvato ieri a tarda sera la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del premier Mario Draghi a proposito del Recovery plan.

I senatori di Fratelli d’Italia si sono astenuti.

Il Piano italiano sarà presentato oggi in Commissione Europea, insieme con quello della Spagna. Prima però la Conferenza Unificata – con Comuni (Anci) e Province (Upi) – e la Stato-Regioni si occuperanno del passaggio finale del Pnrr da parte del Governo con gli Enti locali.

Orlando, ok risorse al Sud

E il sindaco di Palermo e presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando ha espresso “un sincero apprezzamento per le parole del presidente Mario Draghi nella replica alle comunicazioni sul Pnrr alla Camera” in particolare per la conferma ufficiale che “il 40% delle risorse del Recovery Plan saranno destinate al Sud: un’ottima notizia”.

Ma per evitare diseguaglianze, ha sottolineato Orlando, i Sindaci meridionali e in particolari siciliani, “chiedono non soltanto più risorse ma riforme che consentano agli enti locali di spendere al meglio le ingenti somme previste dal Pnrr”.

Diseguaglianze al femminile

E Maria Terranova, delegata Anci alle Pari opportunità, e Simona Lembi, presidente della commissione Anci Pari opportunità, hanno posto l’accento sulle diseguaglianze al femminile: “il Pnrr sia occasione per ridisegnare le nostre economie in modo giusto ed equo, in particolare riguardo ai fondi riservati ai servizi per l’infanzia e all’imprenditoria femminile” sottolineando come proprio nei confronti delle lavoratrici la crisi causata dal Covid abbia mostrato “il suo volto più feroce”.

Draghi “contraddittorio” sul Ponte

Nel corso della sua replica al Senato, Draghi ha anche parlato del Ponte sullo Stretto di Messina, affermando che “c’è una relazione pronta e sarà inviata dal ministro delle Infrastrutture al Parlamento”.

Ma questo, per Tiziana Drago e Carmela Bucalo, senatrice e deputata di FdI, confermerebbe “un approccio contraddittorio da parte del Governo e il rischio che la grande opportunità rappresentata dagli investimenti escluda la Sicilia”.

“Infatti – hanno spiegato in una nota – se da un lato il Premier annuncia una relazione sul Ponte in Parlamento, dall’altro conferma che lo sviluppo dell’Alta Velocità si fermerà a Reggio Calabria”.

“Delle due l’una – hanno sottolineato le due parlamentari d’opposizione -, o la relazione del ministro è inutile e finirà come tante altre in archivio, oppure il Pnrr non dice la verità. Continuiamo a ritenere che il Ponte sullo Stretto di Messina rappresenti una priorità, una grande opera transfrontaliera anche nel collegamento economico e commerciale con l’Europa ed il Mediterraneo. L’Alta Velocità non può fermarsi in Calabria ma deve arrivare fino in Sicilia. Questo governo non può far perdere una grande ed irripetibile opportunità a questa Nazione”.

Il M5s pensa alla flotta dello Stretto

Sul fronte opposto, le deputate e i deputati del Movimento 5 Stelle in commissione Trasporti, hanno sottolineato come “L’idea di un rinnovamento della flotta navale per la tratta dello Stretto di Messina e il rinnovamento dei treni intercity, specie al Sud, proposta dal ministro Enrico Giovannini va nella giusta direzione”.

“Una proposta – si legge ancora nella nota – che recepisce diverse nostre indicazioni: i cittadini hanno diritto a vedere rispettato il loro diritto a spostamenti efficienti e sostenibili e vedrebbe soddisfatta anche la necessità di una modernizzazione dei mezzi di trasporto dei quali si parla da tempo”.

A premere per non fare il ponte sarebbero dunque i pentastellati, i quali non hanno parlato dell’opera, preferendo sottolineare che “il Pnrr mette in campo una serie di investimenti che renderanno più facile muoversi nel solco di una transizione energetica ed ecologica che fa bene al Paese e che colma il divario infrastrutturale che ha sempre penalizzato il Mezzogiorno”.

Fi, Ponte e alta velocità fino alla Sicilia

“Temiamo che manchi la voglia di portare avanti il Ponte” ha detto invece Gabriella Giammanco, vice Presidente del gruppo Forza Italia al Senato e portavoce azzurra in Sicilia.

“Abbiamo chiesto a gran voce – ha ricordato – che nel Piano rientrasse il Ponte sullo Stretto. Ci è stato detto che non era possibile inserirlo tra le opere realizzabili entro il 2026. Ne abbiamo preso atto ma siamo convinti del contrario, anche perché il progetto è pronto da tempo e potrebbe partire immediatamente”.

Manca la volontà

Di qui il timore, “che in realtà manchi la volontà di portarlo avanti”, cosa che, per Forza Italia, sarebbe un grandissimo errore: “abbiamo competenze, capacità e risorse per farlo, per cui confidiamo che il progetto possa essere realizzato col Fondo per lo sviluppo e la coesione”.

“Grazie a questo Fondo per il Sud – ha concluso – possiamo recuperare da subito progetti validi che sono stati accantonati, dobbiamo avere più coraggio e ambizione. L’Alta velocità, quella ‘vera’ come dice lei, deve arrivare fino alla Sicilia”.