Bisogna recuperare i crediti dovuti dalle ex Province alla Regione, e la strada sembra essere quella della riduzione dei trasferimenti. Il dipartimento regionale delle autonomie locali ha comunicato le modalità operative per procedere a tale operazione per riavere quanto dovuto andando a calcolare gli importi sui trasferimenti regionali in favore delle città metropolitane e dei liberi consorzi comunali dell’anno in corso.
Tali crediti possono derivare da attività e procedimenti amministrativi di competenza dei diversi rami dell’amministrazione regionale, quindi tocca ai diversi dipartimenti accertare la sussistenza dei crediti per consentire il loro recupero.
Pertanto, si legge nella circolare, “è indispensabile che gli uffici competenti alla gestione delle relative entrate attestino, attraverso l’apposita dichiarazione del dirigente responsabile, che i crediti sono stati registrati nella contabilità regionale, precisando gli estremi del provvedimento di accertamento, dell’entrata e della relativa registrazione”.
Ancora, si comunicherà che di tali crediti sono stati informati gli enti locali debitori, in modo da consentirgli di tenerne conto in sede di predisposizione del bilancio, precisando gli estremi della relativa comunicazione, e che i crediti in questione non sono stati in alcun modo contestati dall’ente debitore. Tale comunicazione dovrà essere formulata entro la fine del mese di giugno.
La riduzione applicabile ai trasferimenti regionali quale recupero crediti non potrà superare l’1,5% dell’ammontare del riparto, come disposto con decreto assessoriale n. 53 del 4 aprile 2024. Le città metropolitane e i liberi consorzi nascono con la legge regionale 9/2017, che mira a razionalizzare l’erogazione dei servizi al cittadino e ridurre i costi della pubblica amministrazione. Ogni Libero consorzio o città metropolitana ha potestà statutaria e regolamentare, e vi si applicano i principi previsti per l’ordinamento dei comuni; l’ente può esercitare in forma unitaria funzioni e servizi dei comuni che vi appartengono.
Questo esercizio associato, che deve risultare da un apposito piano approvato dai consigli comunali, utilizza le risorse finanziarie, materiali e umane già di spettanza dei Comuni. Il Libero consorzio comunale, quale ente di area vasta, è titolare di diverse funzioni. In materia di servizi sociali e culturali, si occupa di iniziative e proposte agli organi competenti in riferimento all’individuazione ed al censimento dei beni culturali ed ambientali, alla tutela, valorizzazione e fruizione sociale degli stessi beni, con la collaborazione degli enti e delle istituzioni scolastiche e culturali.
I consorzi si occupano anche della realizzazione di strutture e servizi assistenziali, anche mediante la riutilizzazione delle istituzioni socio-scolastiche permanenti. In materia di organizzazione del territorio e della tutela dell’ambiente, i consorzi si occupano della costruzione e manutenzione della rete stradale del libero Consorzio comunale, intercomunale, rurale e di bonifica e delle ex regie trazzere.
Si occupano anche della costruzione di infrastrutture di interesse sovracomunale e provinciale, dell’organizzazione dei servizi di trasporto locale interurbano, della protezione del patrimonio naturale e della gestione delle riserve naturali. Il Libero consorzio comunale svolge anche le funzioni di pianificazione territoriale ed urbanistica, generale e di coordinamento, comprese le opere e gli impianti di interesse sovracomunale, le vie di comunicazione, le reti di servizi ed infrastrutture, i sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici e l’organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale.
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