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Il Reddito di cittadinanza potrebbe avere le ore contate

ROMA – Tra Palazzo Chigi e ministero dell’Economia si lavora alla Nadef, la Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza attesa in Consiglio dei ministri giovedì. Conterrà solo il quadro tendenziale, la programmazione verrà lasciata al governo che arriverà, capitanato da Giorgia Meloni. Un tendenza che prevede una previsione di crescita dell’1%, che tradotto in termini pratici significa più di 20 miliardi di spesa in meno.

Giorgia Meloni dice no allo scostamento di bilancio

Meloni, sulla linea di Draghi dice no allo scostamento di bilancio, nonostante vadano prorogate le misure di sostegno varate finora per fronteggiare la crisi energetica, dal taglio del cuneo agli interventi per alleggerire le bollette, tutte misure in scadenza a fine anno. Il taglio si potrebbe rivolgere quindi al Reddito di cittadinanza, che potrebbe essere ritoccato già nella prima manovra varata dal governo a guida Fdi. Non toccando la platea dei beneficiari, ma intervenendo sul numero delle offerte di lavoro che è possibile rifiutare pena la decadenza del sussidio (decadenza al primo rifiuto). La sinistra uscita perdente dalle elezioni non esita ad attaccare: il portavoce di Unione Popolare Luigi de Magistris afferma che la volontà di Fratelli d’Italia (mai peraltro confermata) è quella di abolire il Rdc.

Sulla vicenda si è espresso anche il commissario europeo al Lavoro Nicolas Schmit, membro del partito socialista operaio lussemburghese: “L’incitamento al lavoro deve fare parte integrante della politica in materia di reddito minimo. Le politiche sul reddito minimo devono essere legate fortemente a delle politiche di accompagnamento e di inserimento nel mercato del lavoro. Ci possono essere effettivamente dei pericoli, di avere delle persone che non accettano il lavoro” per paura di perdere il reddito. “Spetta agli Stati membri mettere in campo delle misure e soprattutto dei servizi all’impiego, affinché effettivamente il lavoro sia la vera prospettiva”.

Per esempio, spiega, si può pensare di “associare il reddito minimo al salario ricavato dall’impiego” a tempo parziale, almeno “per un certo periodo di tempo”, per non annullare l’incentivo a trovarsi un’occupazione. Il Movimento Cinquestelle, che del reddito di cittadinanza ne ha fatto un cavallo di battaglia, replica con Tiziana Beghin, capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo. “Giorgia Meloni adesso è a un bivio: o sostiene il reddito di cittadinanza migliorando le politiche attive del lavoro, così come proposto dal Movimento 5 Stelle, o si mette contro l’Unione europea e milioni di cittadini in difficoltà. Sul reddito di cittadinanza è arrivata la replica di Fratelli d’Italia, con Francesco Lollobrigida: “Ragioneremo con gli alleati sulle tempistiche per non impattare le sacche di disagio che si sono create. Senza dubbio si andrà verso l`abolizione, dando sostegni adeguati a chi non può lavorare”.

In Italia i percettori del Reddito di cittadinanza e della Pensione di cittadinanza sono per la stragrande maggioranza al Sud e nelle Isole, la conferma arriva dall’ultima rilevazione dell’Inps riferita ad agosto diffusa oggi che certifica in questa area geografica 1,72 milioni di beneficiari su 2,51 milioni di persone. Al Nord sono 449mila beneficiari al Nord e 341mila al Centro. L’importo medio varia con il numero dei componenti del nucleo familiare e va da un minimo di 453 euro per i nuclei costituiti da una sola persona a un massimo di 734 euro per le famiglie con cinque componenti. La platea dei percettori di reddito di cittadinanza e di pensione di cittadinanza è composta da 2,2 milioni di cittadini italiani, 221mila cittadini extra comunitari con permesso di soggiorno Ue e 88mila cittadini europei. Nel corso dei primi otto mesi dell’anno, le revoche hanno riguardato oltre 42mila nuclei e le decadenze sono state 221mila.