Economia

Reddito di cittadinanza “pesa” sull’Isee, la risposta dell’Inps

Il reddito di cittadinanza rende più pesante l’Isee. Dunque, di fatto, da una parte lo Stato eroga un aiuto finanziario, dall’altra rende più “leggero” l’assegno stesso.

In soldoni: chi ha percepito il Reddito di cittadinanza potrebbe infatti ritrovarsi nel 2021 con un assegno mensile più leggero. Ma è vero?

L’ACCUSA

Questo è quello che politici e sindacati denunciano, dato che la questione, secondo loro, s’intravede dopo il rilascio dei primi modelli Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica).

In pratica, secondo loro, l’indennità del Reddito di cittadinanza viene automaticamente conteggiata dal sistema dell’Inps come un normale reddito.

“Ciò comporta un rialzo dell’Isee con probabili ricadute sul nuovo sussidio che verrà erogato a partire da febbraio”, dicono il consigliere comunale di Palero Marcello Susinno e il vicepresidente della Prima circoscrizione Antonio Nicolao, che hanno raccolto la segnalazione di parecchi cittadini preoccupati per eventuali decurtazioni del sussidio.

“Nei modelli Dsu – spiegano i due consiglieri – il sistema automaticamente va ad imputare alla voce trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari non soggetti a Irpef gli emolumenti riconducibili al Reddito di cittadinanza percepito nel 2019. Motivo per cui schizza all’insù il reddito del nucleo familiare calcolato nel nuovo modello Isee 2021. Inutile dire che, in tempi di Covid, l’impatto sarebbe devastante per tante famiglia indigenti. Non solo con riferimento al Reddito di cittadinanza, ma anche ad altri provvedimenti di sostegno”.

“Sarebbe poco comprensibile – concludono Susinno e Nicolao – se il governo desse un aiuto e per effetto dell’aiuto stesso poi penalizzasse i percettori del Rdc. E’ necessario che l’Inps faccia chiarezza al più presto”.

LA RISPOSTA DELL’INPS

Una situazione smentita seccamente dall’Inps stesso, che spiega come stanno le cose in realtà. “Il reddito di cittadinanza percepito nel secondo anno precedente la nuova DSU non incide sulla nuova prestazione di RdC – spiega l’Inps con una nota -. Le prestazioni di natura analoga non possono, infatti, incidere negativamente l’una sull’altra, per cui anche se il valore Isee terrà conto del RdC, ai fini dello stesso Reddito di Cittadinanza, la procedura scorporerà in automatico il beneficio RdC già percepito precedentemente, così come, allo stesso modo, esclude il ReI. La fonte normativa risiede nella norma di cui all’articolo 2 comma 7 della legge 26/2019 che qui riporto solo per completezza:

“Ai soli fini dell’accertamento dei requisiti per il mantenimento del Rdc, al valore dell’ISEE di cui al comma 1, lettera b), numero 1), è sottratto l’ammontare del Rdc percepito dal nucleo beneficiario eventualmente incluso nell’ISEE, rapportato al corrispondente parametro della scala di equivalenza.

“Per l’accesso al Rdc sono parimenti sottratti nelle medesime modalità – conclude Inps -. gli ammontari eventualmente inclusi nell’ISEE relativi alla fruizione del sostegno per l’inclusione attiva, del reddito di inclusione ovvero delle misure regionali di contrasto alla povertà oggetto d’intesa tra la regione e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali al fine di una erogazione integrata con le citate misure nazionali”.