Politica

Reddito di cittadinanza, Meloni all’attacco, dietrofront leghista

La mediazione la sta tentando quello che viene considerato la faccia pulita della Lega, ossia Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico nell’esecutivo guidato da Mario Draghi.

“Dobbiamo cominciare a ragionare – ha detto ieri – di lavoro di cittadinanza: la costituzione italiana recita che è il lavoro che ci rende pienamente cittadini”.

“Il reddito di cittadinanza si è rivelato sbagliato – gli ha fatto eco Matteo Salvini -, lo abbiamo votato ma riconoscere un errore è segno di saggezza. Proporrò un emendamento alla manovra per destinare alla imprese questi soldi”.

Quelle imprese che hanno lamentato di non trovare persone disposte a lavorare, ottenendo dai sindacati una risposta secca: bastava pagarli di più.

Perché a certificare che l’introduzione del reddito di cittadinanza abbia “contribuito a ridurre il livello di povertà delle fasce più indigenti della popolazione” è stato l’Ocse nell’Economic Survey sull’Italia pubblicato ieri.

E questo è stato particolarmente importante durante la pandemia, quando i livelli di povertà sono aumentati in maniera considerevole: “nel 2020 i trasferimenti pubblici hanno limitato la diminuzione del reddito disponibile delle famiglie al 2,6% in termini reali”.

La raccomandazione è però quella di rafforzare i servizi di assistenza sociale a livello comunale e stabilire una collaborazione con i i servizi pubblici per l’impiego, perché “il numero di beneficiari che di fatto hanno poi trovato impiego è scarso”.

A fare da apripista alla Lega sulla questione reddito di cittadinanza è stata come sempre più spesso avviene, la leader di FdI Giorgia Meloni, che al forum di Cernobbioo aveva definito il reddito di cittadinanza “metadone di Stato: ‘ti mantengo nella tua condizione’, non è un provvedimento di sviluppo”. E, nonostante la pioggia di critiche cadutele addosso sui social, ha insistito parlando di “paghetta di Stato” e “gran fallimento”.

“Non rispondo – ha detto il ministro del lavoro Andrea Orlando – perché chi usa queste metafore probabilmente non si rende conto di che cosa è la povertà”.

“Credo – ha aggiunto l’esponente del Pd – che ci siano delle modifiche da fare, ma ritengo che sarebbe un passo indietro per il nostro Paese se tornasse a essere tra i pochi a non possedere uno strumento di contrasto alla povertà”.

Il leader del M5s Giuseppe Conte ha parlato di “espressione volgare” della Meloni, affermando: “Dobbiamo riconoscere la dignità sociale” alla persona.