Politica

Regionali, anche Forza Italia giocherà la sua partita

PALERMO – Se i partiti della sinistra sono in fibrillazione per le prossime consultazioni elettorali in Sicilia, anche il centrodestra non sta con le mani in mano. Gianfranco Micciché, presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, e leader di Forza Italia a questo proposito ha parlato a ruota libera. “Forza Italia nel Sud ha dimostrato di avere una forza particolare. A distanza di una settimana dal risultato calabrese, anche in Sicilia le amministrative per Forza Italia sono andate bene. Abbiamo fatto un test elettorale, su 40 Comuni abbiamo preso 11 sindaci. La nostra è stata l’unica lista che si è candidata ovunque, questo vuol dire che abbiamo una classe dirigente che territorialmente occupa tutta la Sicilia, abbiamo avuto risultati soddisfacenti, nei confronti dei 5 Stelle che prima ci staccavano di parecchio”.

Micciché pungola il governatore: “Non c’è dubbio che il candidato naturale sia Musumeci, anche se sta facendo di tutto per evitare di esserlo – ha detto il presidente dell’Ars – ha un atteggiamento nei confronti dei partiti alleati come se fossero un fastidio. La politica è trovare i motivi per stare insieme e gioire dell’unione, dell’alleanza, non so perché ma lui non sta facendo nulla a proposito. Per me il candidato continua a essere lui se le cose cambiano come spero, nonostante dei problemi ci sarebbero lo stesso. Al Presidente Musumeci dico che nelle squadre di calcio ci possono essere allenatori bravissimi ma se con la squadra non riescono ad avere feeling se ne devono andare loro, non la squadra”.

Micciché ripone speranze anche per le comunali di Palermo che saranno nel 2022: “Forza Italia ha dei candidati ottimi. L’Udc che in Sicilia ha un peso importante ci ha fatto una proposta di livello che è quella del professore Roberto Lagalla, attuale Assessore Regionale e che è stato Rettore dell’Università di Palermo, riconosciuto tra i migliori e al Comune vince il migliore”.

Il leader di Forza Italia fa una riflessione sulla povertà che incombe e aumenta in Sicilia: “La ripartenza dell’economia è possibile se si spende, qua non sta succedendo nulla. In Assemblea siamo impegnati a combatterla. La classe media non c’è più, loro sono i nuovi poveri e se non si trova una soluzione, il rischio in autunno è quello dell’assalto ai supermercati. Sottovalutare questa situazione è da delinquenti. Non sono soddisfatto dei progetti del Recovery Fund per la Sicilia perché non abbiamo più classe dirigente, l’età media qui è di 60 anni, l’ultima assunzione alla Regione Sicilia è del 1994, sono tutti analogici. Il mondo è sempre più digitale, a maggior ragione dopo il Covid. Non possiamo affrontare il Pnrr in questa situazione, non so nemmeno se ci sono dei progetti specifici per la Regione, mi terrorizza il pensiero che non ci siano ma se così fosse non mi stupirei perché non c’è la classe dirigente per realizzarli”.

Infine Miccichè lancia un appello ai leader del centrodestra: “Oggi c’è bisogno di tranquillizzare la gente e le famiglie. I vaccini si devono fare, è un obbligo e non ne possiamo fare a meno, inutile fare le manifestazioni no vax. Oggi conta più essere moderati in politica perché è un momento di pericolo e la gente vuole qualcuno che dia sicurezza e garantisca. Se devo dare una responsabilità al centrodestra italiano è la posizione sui vaccini, non si può votare per qualcuno che dice prima sì e poi no al vaccino, prima sì e poi no al Green Pass. Così l’elettore scappa”.