Una svolta storica quella che costringerà la Regione Sicilia a versare un indennizzo da 4 a 24 mensilità extra stipendio ai forestali dell’Isola dopo le infrazioni che l’Europa ha accertato contro l’Italia per aver abusato dei contratti a tempo determinato nella Pubblica Amministrazione. L’esecutivo è corso subito ai ripari dopo la pronuncia di Bruxelles emanando un decreto legge che servirà a liquidare i 18 mila operai stagionali siciliani.
Una vera e propria patata bollente scotta adesso tra le mani della giunta Schifani. Grazie a rapidi e banali calcoli, infatti, ciascuno dei 18 mila forestali potrà ottenere un “risarcimento” che può andare da un minimo di 24 mila euro ad un massimo addirittura di 70.000. Un bagno di sangue, insomma, per le casse di Palazzo d’Orleans.
Se si aggiunge, inoltre, che sono già migliaia gli impieghi a termine rinnovati per oltre 20 anni, il quadro economico-finanziario per il governo reginale si fa ancora più critico. Per cercare di “contenere i danni”, la strada sembra essere quella della conciliazione: l’ipotesi è di un saldo e stralcio facendo leva sui tempi ridotti di pagamento, ma il lavoratore dovrebbe rinunciare ad una parte dell’indennizzo che gli spetta.
“E’ paradossale che la Regione anziché dare il buon esempio abbia abusato dei contratti a termini ai danni dei lavoratori – afferma in una nota la deputata regionale del M5S Jose Marano – Il patrimonio boschivo è gestito esclusivamente in ottica emergenziale e queste solo le conseguenze della mancanza di programmazione di risorse, mezzi e uomini a salvaguardia di un bene comune prezioso. Aver creato sacche di precariato non aiuta allo sviluppo futuro di questa terra ma alimenta quel malcontento generale che condiziona i siciliani”.
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