“Nel 2017 sono stato la sintesi di un centrodestra che non era certamente considerato vincente. È stata la prima grande vittoria in controtendenza nazionale. Oggi non sto governando da solo, siamo una squadra. Ed è una squadra che, tra mille difficoltà, sta provando a rimettere in piedi la Regione, fra tante macerie. Sento di non dover fermare questa azione e sono certo che nessuno vorrà favorire divisioni”.
Lo ha detto il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, che in un’intervista all’edizione locale del quotidiano “La Repubblica” ha annunciato l’intenzione del volersi ricandidare.
“Nei colloqui che settimanalmente mi impegnano con tutte le forze politiche – ha aggiunto – avverto che, alla fine, le ragioni dello stare insieme prevarranno. In definitiva: io mi considero una persona leale e di parola. Quando stringo la mano a un alleato vale più di un contratto. Do fiducia, pretendo rispetto”.
Rispondendo a una domanda sulla durata del suo interim come assessore alla Sanità il Governatore ha detto di non escludere un rientro nella squadra di governo di Ruggero Razza, che si è dimesso dopo l’inchiesta sui falsi dati relativi all’emergenza Covid in Sicilia.
“Ho detto pubblicamente – ha spiegato Musumeci – che avevo chiesto fin dall’inizio all’avvocato Razza, che non era destinatario di alcun provvedimento personale, di non presentare le sue dimissioni. Lui ha insistito perché riteneva, da penalista e da uomo onesto, di volere prima parlare con l’autorità giudiziaria senza intaccare il governo. Io ho rispettato quella sua scelta”.
“Il lavoro svolto in tre anni dall’assessorato alla Salute – aggiunge il Governatore – è sotto gli occhi di tutti ed è stato diffusamente apprezzato, persino dagli oppositori più leali. Sulla vicenda giudiziaria ho espresso subito due considerazioni: il rispetto per la magistratura e la consapevolezza che in Sicilia non abbiamo mai ritardato decisioni per contenere la pandemia”.