La Regione Sicilia ha al suo attivo un vero e proprio “esercito” di dipendenti che costano ai cittadini cifre di tutto rispetto. Il governatore Musumeci ha da poco annunciato una riorganizzazione del personale, nella speranza di mettere finalmente ordine in un ambito che assorbe obiettivamente risorse economiche consistenti.
Produttività e meritocrazia, il solito ritornello
Resta irrisolta l’eterna lite tra il presidente della Regione, Nello Musumeci, e il personale di Palazzo d’Orléans “sotto accusa” per le gravi lacune sotto il profilo della produttività. Una vicenda nata con le esternazioni del governatore che in più occasioni ha ribadito la presunta inutilità dei dipendenti regionali. Poi, la risposta dei sindacati che minacciano proteste in piazza e querele. Schermaglie che sistematicamente, però, non sono andate al di là delle parole.
Ad oggi il personale della Regione è in attesa della riqualificazione annunciata da Musumeci con un percorso volto a premiare il merito. Certamente le difficoltà causate dalla pandemia non aiutano ad andare avanti speditamente, ma le opposizioni contestano al presidente della Regione il fatto che le riforme annunciate non sono mai state portate a compimento. La stessa Corte dei Conti ha rilevato che i tentativi della Regione di razionalizzare la spesa per il personale non si sono tradotti “in una riforma sistematica, di cui invece si avverte la necessità”. La Corte ha inoltre bacchettato il presidente Musumeci e l’assessore Bernadette Grasso che giustificano l’alto numero dei dipendenti della Regione siciliana con il fatto che, in quanto Regione autonoma, ha la titolarità di funzioni che in altre regioni sono invece demandate allo Stato. Per la Corte dei Conti sarebbe una giustificazione valida soltanto a metà.
Dipendenti, quanti sono e quanto costano
Consultando il conto annuale 2019 del personale della Regione siciliana sul sito ufficiale dell’Ente, i dipendenti a tempo indeterminato sono 13.234 per una spesa totale di 762.748.527 euro all’anno. Poi vi sono le unità a tempo determinato (538) che costano 17.885.487 euro, a cui si aggiungono 35 contratti cococo per una spesa di 828.530,00 euro, 40 incarichi di consulenza per 393.615 euro e altri contratti (172) per 1.203.501. Costo totale: 783.059.660 euro lordi all’anno per circa 14 mila dipendenti.
In Lombardia i numeri sono decisamente inferiori: nel 2019 i dipendenti a tempo indeterminato sono 2.964 per una spesa di 165.951.251 euro, solo 10 a tempo determinato per 358.516 euro, 23 CoCoCo per 568.025 euro, 12 contratti di consulenza per 215.173 euro. Totale della spesa: 167.272.965 per poco più di 3.000 dipendenti.
Nel 2018 in Sicilia c’erano 13.488 unità a tempo indeterminato (in Lombardia 3.065) con una spesa di 758milioni 280.312 euro (in Lombardia 167.483.503 euro). Sicilia: 601 a tempo determinato per 18.517.549 euro, Lombardia: 11 per 417.685 euro. Sicilia : 25 CoCoCo per 553.023 euro, Lombardia 54 per 527.916 euro. Nel 2018 in Sicilia 40 consulenze per 322 mila 299 euro, in Lombardia 30 consulenze per una spesa di 11 mila 512 euro. In più in Sicilia per altre forme di contratti (61) si sono spesi un milione 8 mila 081 euro, in Lombardia 0. Totale delle spese al 31 dicembre 2018: Sicilia 778.681.264 euro (14.154 unità). Lombardia 168.440.616 (3.160 unità). In Lombardia si nota una diminuzione di spesa dal 2018 al 2019, mentre in Sicilia si registra un aumento.
Pianta organica: no a nuovi concorsi, sì a riqualificazione
Con delibera n. 422 del 28 novembre 2019, la giunta Musumeci ha approvato il piano triennale (2019 – 2021) del fabbisogno del personale della Regione. La pianificazione prevede: il rafforzamento dei Centri per l’impiego, il superamento del precariato storico regionale; l’assunzione di personale presso l’Ufficio stampa e documentazione della Regione e le procedure di mobilità per la Centrale unica di committenza. “L’attuale analisi delle esigenze e dei fabbisogni di personale – ha detto l’assessore al ramo Grasso – è finalizzata a ottimizzare e razionalizzare le risorse umane della Regione. Un processo che sarà ulteriormente affinato grazie al Piano di rafforzamento dell’azione amministrativa”.
Con l’aiuto dei pensionamenti il numero dei dipendenti diminuirà ma la riduzione verrebbe vanificata da nuove assunzioni. Si potrebbe invece programmare una formazione ai dipendenti già in servizio e utilizzare la formula dei concorsi interni premiando personale meritevole e competente.
Retribuzione media pro capite