Economia

Regione: sì ai bilanci consolidati, ma è giallo sugli “enti fantasma”

“Stiamo mantenendo l’impegno a regolarizzare la situazione economico-finanziaria della Regione, per dare ai siciliani un ente con le carte in regole e la certezza delle risorse a disposizione da usare nell’interesse della collettività». Lo dichiara il presidente della Regione, Renato Schifani, a proposito dell’apprezzamento, da parte dell’Ars, dei Bilanci consolidati 2020 e 2021 della Regione Siciliana.

“Chiuderemo una decina di enti”

«Confortati dal parere dei revisori – aggiunge l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone – abbiamo sottoposto all’Aula i due strumenti finanziari che monitorano la situazione economica di tutti gli enti che ruotano attorno alla Regione, come partecipate e organismi strumentali o controllati dall’ente. Negli ultimi due anni è cresciuto il numero di enti revisionati e l’impegno del governo Schifani è di giungere a una revisione ancora più capillare. In particolare, intendiamo ridurre la platea degli enti regionali inattivi, sorti in passato per perseguire delle finalità che ormai si sono esaurite. Già entro l’anno – conclude l’assessore all’Economia – intendiamo cancellarne almeno una decina.

Il M5s: “

Ma non sono mancate le critiche da parte dell’opposizione. “È assurdo approvare i bilanci consolidati relativi al 2020 e al 2021 senza avere prima approvato i rendiconti relativi agli stessi anni: senza i contenuti dei rendiconti mancano le informazioni necessarie alla costruzione del bilancio di gruppo”.
Lo ha affermato in aula il deputato M5S e presidente della commissione Ue Luigi Sunseri, in occasione della seduta dedicata all’approvazione dei bilanci consolidati del 2020 e del 2021, passati col voto contrario del M5S.
“I bilanci presentati dal governo, tra l’altro – aggiunge Sunseri – sono molto lacunosi e fotografano la totale assenza di collaborazione tra Regione ed Enti controllati: mancano i bilanci di tanti Enti, alcuni dei quali ricevono sostanziose erogazioni da parte della Regione, come la Foss, l’Esa, il Brass, l’Irsap. Di alcuni Enti, che non hanno fornito alcun riscontro alle richieste di informazioni, non è nemmeno dato di sapere cosa facciano, mi riferisco, ad esempio, al consorzio di ricerca Bes, di cui non esiste nemmeno un sito da cui poter ricavare le informazioni relative alle gestione delle risorse pubbliche e il cui presidente, in passato, si è autonominato come consulente”.