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Regione Sicilia, Ferdinando Maurici è il nuovo soprintendente del mare

Ferdinando Maurici, 62 anni, è il nuovo soprintendente del mare della Regione siciliana. La designazione, che compete al dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali Franco Fazio, è avvenuta oggi. Succede nel ruolo a Valeria Li Vigni, andata in pensione lo scorso 1 febbraio. Ferdinando Maurici, attualmente dirigente per i Beni archeologici presso la stessa Soprintendenza del mare, è stato direttore del Parco archeologico di Monte Iato, del Museo interdisciplinare di Terrasini, della Fototeca del Centro regionale inventario e catalogazione e delle sezioni archivistica e bibliografica della Soprintendenza di Trapani. Specializzato in Archeologia cristiana e medievale, ha al suo attivo oltre trecento pubblicazioni e diverse docenze universitarie, dottorati di ricerca, oltre a diverse attività di coordinamento e ricerca per conto della Soprintendenza del Mare della Regione siciliana.

In particolare, come dirigente per i beni archeologici della Soprintendenza del mare- nata nel 2004 dall’intuizione e dalla volontà di Sebastiano Tusa- ha seguito le prospezioni in alto fondale nell’isola di Ustica con la scoperta di un relitto di epoca romana; le indagini di archeologia subacquea in alto fondale nel mare delle Isole Egadi a bordo della nave oceanografica Hercules della Rpm Nautical Foundation, che hanno portato lo scorso anno alla scoperta di due nuovi rostri e di un relitto tardoantico-bizantino. Sempre per la Soprintendenza del mare, ha collaborato all’individuazione di un nuovo possibile itinerario sommerso a Marettimo. E ancora, ha collaborato nell’estate del 2021 con i subacquei altofondalisti della Sdss nel recupero di altri rostri nello specchio di mare della battaglia delle Egadi del 241 a.C.; ha coordinato le attività svolte in collaborazione con la Bayerische Gesellschaft für Unterwassearchäologie (Società Bavarese per l’Archeologia Subacquea) a Mozia e Eraclea Minoa. E co-progettista dei lavori di scavo e indagine preliminare del relitto romano denominato “Marausa 2”.