PALERMO – È sempre attualissimo il tema del personale della pubblica amministrazione regionale sotto i molteplici profili della quantità, della formazione, dell’efficienza e della produttività. Più volte il governatore Musumeci si è espresso sulla necessità di una rivoluzione per rendere efficiente la macchina amministrativa, con dichiarazioni che lo hanno portato a forti polemiche con i sindacati.
Ad oggi il personale della Regione è ancora in attesa della riqualificazione annunciata da Musumeci alla fine del 2020 con un percorso volto a premiare il merito. Certamente le difficoltà causate dalla pandemia non aiutano ad andare avanti speditamente, ma le opposizioni contestano al presidente della Regione il fatto che le riforme annunciate non sono mai state portate a compimento.
La stessa Corte dei Conti ha rilevato che i tentativi della Regione di razionalizzare la spesa per il personale non si sono tradotti “in una riforma sistematica, di cui invece si avverte la necessità”. La Corte ha inoltre bacchettato il presidente Musumeci e l’assessore Bernadette Grasso che giustificano l’alto numero dei dipendenti della Regione siciliana (14 mila unità) con il fatto che, in quanto Regione autonoma, ha la titolarità di funzioni che in altre regioni sono invece demandate allo Stato. Per la Corte dei Conti sarebbe una giustificazione valida soltanto a metà.
I sindacati dal canto loro chiedono, sì una riforma, ma improntata su altri fronti. A questo proposito una delegazione della Fp Cgil Sicilia, guidata dal Segretario Generale, Gaetano Agliozzo, e formata da Concetta Basile, Massimo Raso e Franco Campagna, ha posto sul tavolo del neo-Assessore Regionale della Funzione Pubblica e delle Autonomie Locali Marco Zambuto una serie di richieste che riguardano la riclassificazione e riqualificazione del personale attraverso un nuovo contratto che premi la professionalità e le competenze.
I sindacati hanno anche sottolineato che gli organici, sempre più ridotti a causa dei pensionamenti, vanno rimpinguati e si sono mostrati contrari al turn over.
Ed ancora, hanno chiesto il rinnovo contrattuale dei dipendenti regionali nell’ambito di un nuovo modello ordinamentale e la soluzione delle singole vertenze che interessano i Beni culturali, gli Asu, l’Ispettorato del Lavoro, i Precari delle Province e dei Comuni.
“Abbiamo sottolineato – hanno rimarcato i componenti della delegazione – la vicenda che riguarda la mancata stabilizzazione dei precari dell’ex Provincia regionale di Trapani e richiesto un intervento risolutivo dell’Assessore. È stata posta, con forza, alla sua attenzione anche la questione del completamento della riforma delle ex Province, sottolineando come sia indispensabile il suo completamento assicurando la presenza di un governo delle ‘aree vaste’. E che si dia, finalmente, attuazione alla Legge 10/2000, la quale prevede, anche per la Regione, le elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (Rsu) ed un nuovo accordo sulle prerogative sindacali”.
Nel corso dell’incontro l’Assessore Zambuto ha riferito che già nella prossima Legge di Bilancio ci sarà una risposta sul rinnovo del Contratto dei Regionali (appostando le risorse per il rinnovo) e per gli Asu.