PALERMO – Approvate ieri sera le variazioni di bilancio (ddl n. 100/A), con astensione Sicilia Vera e Sud Chiama Nord e voto contrario di Pd e M5s. Una manovra che prevede uno stanziamento di più di 400 milioni di euro per sanità, comuni, pensioni e dirigenti regionali. Il testo è stato approvato nella sua interezza tranne alcuni stralci secondo quanto richiesto dal leader di Sicilia Vera, Cateno de Luca: il riferimento è all’art. 4, e riguarda i criteri di nomina e i compensi dei commissari nei comuni con popolazione superiore a 30 mila abitanti e i criteri di nomina dei revisori dei conti.
Approvato invece l’emendamento proposto da Mancuso (Fi) sulla proroga per l’esenzione del pagamento della tassa sul bollo auto per gli anni compresi tra il 2016 e il 2021, almeno fino al 28 febbraio 2023.
C’è stato anche il tempo nel corso di una sospensione di nominare i componenti della commissione legislativa Antimafia: Antonello Cracolici nuovo presidente. La seduta ha registrato tensioni a causa delle vibrate proteste da parte di De Luca che si era visto bocciare dall’Aula la sua richiesta di sospensione di due ore dei lavori: “La necessità di inserire norme in questo provvedimento per aiutare i comuni – ha detto l’ex sindaco di Messina – non giustifica l’inserimento di materie estranee alla variazione di bilancio in violazione del dlgs 118/11 e non si può accettare che l’azione di sciacallaggio sia finalizzata anche a coprire alcuni illeciti contabili che dal mio punto di vista si sono già consumati e ai quali adesso si tenta di mettere una pezza”.
Presente il governatore Schifani che ha informato il Parlamento circa la richiesta avanzata a Roma dei 600 milioni a compensazione alla maggiore spesa sanitaria per utilizzarli per l’accantonamento a garanzia delle due tranche del disavanzo. Richiesta che attende ancora risposta dal governo nazionale.
L’assessore all’Economia, Marco Falcone, ha informato l’Aula che verrà approvata la riprogrammazione dei fondi per i danni provocati dalle alluvioni pari a 15 milioni di euro per le strutture pubbliche e a 5 milioni per i danni ai privati.
Intanto, sempre ieri il sindacato regionale della Cisl ha presentato una serie di proposte da sottoporre a Palazzo d’Orleans. Si tratta di 15 schede che spaziano dall’occupazione alla pubblica amministrazione, dalle infrastrutture alla transizione ecologica, digitale ed energetica; dalle politiche sociali alla sicurezza sul lavoro al caro energia. “Al governo della Regione offriamo la nostra idea di un Cantiere Sicilia – ha detto Sebastiano Cappuccio segretario generale regionale della Cisl – La nostra agenda economica e sociale disegna un progetto di rilancio costruito sulle risorse a vario titolo disponibili. A partire dai fondi del Pnrr da gestire secondo una governance unitaria e coordinata con quelli strutturali Ue, con il ReactEu, con il Fondo di sviluppo e coesione, con il nuovo RePowerEU, in forza di una lungimirante riprogrammazione dei fondi Ue 21/27”. La Sicilia ha bisogno di una strategia per lo sviluppo che punti almeno al medio periodo. Il rischio è il forte calo della produttività. Riguardo al Pnrr, “è necessario intervenire con un policy mix di stampo europeo. Per un verso, occorre completare le riforme previste; investire di più in ricerca e nello sviluppo del capitale umano; fornire al sistema delle imprese le infrastrutture necessarie; rivedere e semplificare il sistema degli aiuti alle attività imprenditoriali incentivandone anche l’aggregazione. C’è bisogno di rigassificatori e anche di velocizzare gli investimenti previsti dal Pnrr in tema di gestione dei rifiuti – ha proseguito Cappuccio – inoltre la Sicilia deve svilupparsi facendo leva su tutte le direttrici di trasporto: ferroviaria, autostradale, della viabilità secondaria, dei porti e degli aeroporti. E del ponte sullo Stretto, che andrebbe a inserirsi nelle dorsali Ue”.