Si avvicina il Natale e molti italiani non sanno ancora se questo potrà essere un Natale “normale” o se dovranno sottostare a delle restrizioni imposte dal Governo per limitare i contagi. Vediamo di fare un po’ di chiarezza.
Le mascherine e il green pass saranno necessarie per fare lo shopping nei mercatini.
Chi va in montagna dovrà partire con le regole anti covid.
Per il ristorante non ci sono limiti, ma se dovesse scattare la zona gialla non ci si potrà sedere a tavola in più di 4 e addio al cenone.
Chi pensa di andare all’estero, tenga d’occhio fino all’ultimo le notizie e consideri che alcuni Paesi, come l’Austria, stanno riducendo i margini per i no vax, imponendo un tampone molecolare per entrare nel Paese.
Anche l’Ue è pronta a rivedere la proprio raccomandazione sui viaggi, e potrebbe suggerire una maggiore “sorveglianza”, ad esempio riducendo da 48 a 24 ore la validità dei tamponi. Per Natale gran parte del Paese sarà in zona bianca, con le restrizioni al minimo, ma alcune regioni rischiano di cambiare colore. Ecco un vademecum per prepararsi al secondo Natale dell’era Covid.
In zona bianca ci si sposta liberamente all’interno del Paese, serve il Green pass per prendere l’aereo o i treni a lunga percorrenza. Se una regione dovesse passare in zona rossa o arancione, sarà necessario il Green pass anche per spostarsi in entrata e in uscita.
Chi arriva in Italia – come pure che gli italiani che tornano a casa – da un Paese Ue deve avere il certificato verde, mentre dagli altri Paesi è necessario anche un test molecolare o antigenico negativo nelle 72 ore precedenti (da 48 ore per gli ingressi dal Regno Unito).
Il governatore siciliano Nello Musumeci ha appena varato una ulteriore stretta, che resterà in vigore fino al 31 dicembre: dovranno sottoporsi al tampone nei porti e aeroporti siciliani anche i viaggiatori che arrivano dalla Germania e dal Regno Unito. Per chi medita un Natale in spiaggia, tenga presente che per Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana, come pure per Sharm El Sheikh e Marsa Alam, sono aperti, fino a gennaio, “corridoi turistici Covid-free” che prevedono un attento screening alla partenza e al rientro.
Per le feste e i cenoni in casa non ci sono limitazioni sia che ci trovi in zona bianca che in zona gialla.
I medici consigliano di indossare la mascherina negli ambienti con molte persone, specie se ci sono soggetti fragili o anziani.
In zona gialla nei ristoranti al chiuso non si potrà stare al tavolo in più di quattro (salvo che si sia conviventi), scende inoltre al 50% la capienza di teatri e cinema, e chiudono le discoteche.
In zona arancione poi bar e ristorante possono fare solo asporto. E con la risalita dei contagi alcuni sindaci pensano di cancellare la feste di piazza. Anche se è prematuro – secondo il sottosegretario alla Salute Andrea Costa – fare previsioni su divieti a Capodanno, come stanno già pensare a Trieste.
Alla vigilia della stagione invernale c’è preoccupazione in Alto Adige. Se dovesse scivolare verso la zona gialla, o peggio l’arancione (che prevede anche la chiusura degli impianti di risalita), potrebbe essere nuovamente un disastro per il turismo invernale. Ecco perché si preme per considerare lo sci uno sport individuale ed evitare un nuovo black out. Intanto, in montagna alcuni impianti hanno già riaperto. Il 6 novembre, ad esempio sono entrati in funzione quelli di Cervinia. E’ obbligatorio presentare il Green pass, salvo che per i minori di 12 anni, e indossare la mascherina chirurgica o ffp2. Il limite della capienza per le cabinovie è fissato all’80%, sulle seggiovie è al 100%.
In ogni caso, i negozi chiusi sono un triste ricordo del lockdown: le attività commerciali rimarranno sempre aperte, con obbligo di mascherina e la precauzione del distanziamento. Per garantire spese natalizie in sicurezza, alcuni sindaci stanno rafforzando le precauzioni: il sindaco di Verona, ad esempio ha annunciato l’obbligo della mascherina anche all’aperto e del Green pass per accedere ai mercatini di Natale. (ANSA).