Venticinque deviazioni o cambi di carreggiata, circa 50 chilometri di strada ad unica corsia: sono i numeri, impietosi, del reportage di QdS.it sull’autostrada Palermo – Catania. La distanza tra le due città più importanti della Sicilia, percorrendo la A19, è di 215 chilometri. Un quarto dell’importantissima arteria isolana è interessata da cantieri.
Partendo da Palermo la prima deviazione è a Buonfornello, l’ultima nei pressi dell’area di servizio “Gelso bianco“, poco prima di entrare nella città etnea. Continue serpentine, che portano gli automobilisti a deviare il proprio percorso di marcia, a volte anche molto pericolosamente, da una carreggiata all’altra, con un’unica corsia. Un tragitto che diventa un’odissea in orari di alta percorrenza e quando ci si trova davanti mezzi pesanti che hanno l’obbligo di mantenere basse velocità.
Il disagio maggiore subito dopo il Ponte Imera sud, che qualche anno fa è crollato. Nonostante i lavori di rifacimento, permane una deviazione a Resuttano che costringe gli automobilisti ad uscire dalla A19 per poi immetterli nuovamente in autostrada su un susseguente restringimento di circa 14 chilometri sul Ponte cinque archi. Il punto più pericoloso in assoluto si trova all’uscita della Galleria Misericordia, con un inizio cantiere per chi viene da Palermo e deviazione immediata a sinistra su carreggiata opposta. Pericolo ancora più serio di mattina, quando chi esce dal tunnel si ritrova la luce del sole negli occhi e le transenne del cantiere davanti.
Il reportage di Qds è partito alle ore 8.30 del 20 dicembre da Palermo. Ad una velocità media, nei tratti percorribili a doppia corsia, senza aver trovato particolarmente traffico all’inizio e alla fine della A19, l’arrivo a Catania è avvenuto alle ore 11.30. 215 chilometri in “appena” tre ore.
L’Anas fa sapere, tramite il suo portavoce Angelo Papalia, che il piano di manutenzione in corso prevede un investimento complessivo pari a un miliardo e 59 milioni di euro e che di questa cifra è già speso un terzo. Su circa il 75% del tracciato è stata stesa la nuova pavimentazione, di cui oltre 41 km di asfalto drenante. Sono state adeguate le barriere laterali di sicurezza per 107 km. In corso anche la sostituzione degli impianti di illuminazione presenti con altri con tecnologia LED. Il piano di manutenzione prevede anche il risanamento strutturale di tutti i ponti e viadotti, attività che su alcune strutture è in corso, su altre già ultimata.
“I tempi di percorrenza aggiuntivi a causa delle deviazioni – afferma il portavoce – sono stimati in circa mezz’ora rispetto all’autostrada senza cantieri. Però, sono interventi necessari, si tratta di un programma imponente che può essere concretizzato solo con più cantieri contemporanei. Siamo già ad un terzo del lavoro”.
I lavori di rifacimento, di messa in sicurezza e ammodernamento della A19 sono iniziati nel 2017. Considerando che in 5 anni è stato fatto un terzo del lavoro, si prevedono tempi ancora piuttosto lunghi e disagi per gli automobilisti prima del completamento dell’opera.