Editoriale Raffaella Tregua

Respira. La felicità, le sue regole, le parole. Poi… respira

Ricorda di respirare. E’ la prima assoluta regola per essere felici. Troppo spesso viviamo in apnea, troppo di fretta per ricordarcene. E’ una questione  di darsi il permesso, di concedersi la libertà di farlo, profondamente, ascoltando ogni singolo respiro. Significa dire a sé stessi: io ci sono, fermati mondo, aspetta un attimo, vita, la mia, sono qui e ora. Respira ed ogni cosa diventa più facile, ogni montagna meno irta,  il volo più leggero, che non vuol dire essere superficiale, solo leggero dunque impalpabile, vaporoso, allegro come un sorriso, come il canto delle sirene, come l’aria.

Seconda regola, meravigliarci, stupirci, sbalordirci per le piccole e le grandi cose che capitano, per le persone che incontriamo e conosciamo ricordando che ogni incontro non è mai casuale, accade per imparare e per insegnare qualcosa anche se spesso non comprendiamo cosa. Terza regola perdonare, perdonarsi, lasciar andare il passato, vivendo il momento presente senza pesi. Quarta regola dire grazie, ogni giorno, perché ci siamo, per gli affetti cari, per ciò che siamo, per ogni attimo di gioia che proviamo nel nostro cuore ed anche per i dolori perché attraversandoli  ci hanno reso più forti e consapevoli. Il corso sulla felicità di Yale le spiega non è fantascienza; esiste anche il test Perma per misurare il grado di felicità. Io aggiungo e di proposito, ridere, ridere tanto, con gusto, fregandosene del giudizio altrui. Ed anche usare bene, tanto, le parole con cura, poiché possono ferire come una spada, pronunciandole con responsabilità e con attenzione all’altro, in una dimensione più umana ed equilibrata, con un linguaggio ed una forma  che ci  aiutino a comunicare con maggiore serenità.

Eppoi trasformazione che è una spinta potente che arriva dall’anima, che da bruchi ci fa diventare farfalle, senza paura di ciò che è sconosciuto perché, come diceva Lao Tzu, ciò che per il bruco è la fine del mondo, per il resto del mondo è una farfalla. 

Ognuna di esse è una regola su cui occorre impegno ogni giorno, su cui occorre concentrarsi cambiando la sintonia di quei pensieri che affliggono la mente. Soltanto che ogni persona deve farlo da sé, come diceva Galileo Galilei: “Non si può insegnare niente ad un uomo. Si può solo aiutarlo a scoprire ciò che ha già dentro di sé”. Fermarsi, riflettere e ancora respirare, senza considerarli gesti scontati. Focalizzandosi sul buono che c’è, senza cercare la perfezione anzi, è proprio nell’imperfezione che troviamo bellezza, è dalle crepe che entra la luce, cerchiamo allora le crepe!

Esiste a Enna la Bottega della felicità, uno spazio libero dove sentirsi accolti, ascoltati, dove bere un cappuccino. Per fare amicizia, non sentirsi soli, tanti i giovani, un luogo come altri in Europa. Piccoli gesti giorno dopo giorno possono cambiare il mondo. Sorridi, arriva Natale, un nuovo anno con novità, imprevisti e sorprese, sarà migliore del 2022? Nessuno può saperlo. Facciamoci inondare da un pazzo e sano ottimismo visto che ottimisti e pessimisti muoiono allo stesso modo, ma vivono assai diversamente, cito Shimon Peres presidente israeliano premio Nobel per la Pace. 

Alla fine ciò che conta è vivere fino in fondo ogni attimo, emozionandosi e  mettendosi alla prova, senza paura. Godiamoci l’anno che verrà, con lo sguardo  negli occhi e la mano sul cuore. Poi… respira.