ROMA – I finanziamenti a fondo perduto assumono oggi un valore ancor più importante. In un tessuto sociale dilaniato da crisi economica, divario sociale e pandemia, conoscere le agevolazioni finanziarie offerte dallo Stato e dalla Comunità europea, assume un valore fondamentale.
Una tra le principali culle di finanziamenti agevolati è Invitalia, l’agenzia Nazionale del ministero dell’Economia, la quale gestisce incentivi di natura economica finalizzati alla nascita di nuove imprese e di start up.
Il compito principale dell’istituto è quello di incentivare lo sviluppo dell’autoimprenditorialità e lo sviluppo dell’occupazione in Italia, con un focus su giovani, donne e Sud Italia.
Tra i progetti che promuovono le iniziative di giovani imprenditori meridionali si annovera Resto al Sud, misura volta ad incentivare la nascita di nuove idee imprenditoriali e professionali nei territori di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria).
Il progetto in cui sono stanziati fondi per ammontare pari a 1 miliardo e 250 milioni di euro, finanzia molteplici attività produttive tra le quali la fornitura di servizi alle imprese e alle persone, il turismo e le attività libero professionali. Il primo requisito individua l’età anagrafica dei destinatari, compresa tra i 18 e i 46 anni non compiuti. Oltre al requisito anagrafico è necessario che i richiedenti, al momento della presentazione della domanda, non siano già titolari di altre attività d’impresa in esercizio alla data del 21/06/2017, non abbiano un lavoro a tempo indeterminato, non abbiano ricevuto altre agevolazioni nazionali per l’autoimprenditorialità nell’ultimo triennio residenti nelle regioni o comuni designati ed infine che l’impresa abbia sede legale nelle suddette aree.
Resto al Sud copre fino al 100% delle spese, con un finanziamento massimo di 60.000 euro per ogni richiedente, che può arrivare fino a 200.000 euro nel caso di società composte da quattro soci. Le agevolazioni coprono il 100% delle spese ammissibili e sono erogate, in prima istanza, per un importo pari al 50% tramite il finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI i cui interessi sono a carico di Invitalia mentre, la restante parte erogata come contributo a fondo perduto.
Al termine della realizzazione del progetto le imprese, al fine di sostentare il capitale circolante commerciale, possono ottenere un ulteriore contributo a fondo perduto pari a 15.000 euro per le ditte individuali e le attività professionali svolte in forma individuale, fino a 10.000 euro per ciascun socio e fino a un massimo di 40.000 euro, per le società.
I fondi devono essere impiegati in percentuali prestabilite dal bando e pertanto è necessario valutare attentamente le modalità con cui investire. Le spese ammissibili possono concernere a puro scopo esemplificativo la ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili, l’acquisto ex novo di macchinari impianti ed attrezzature, programmi informatici ad impatto tecnologico e le spese di gestione quali materie prime, utenze, canoni di locazione.
Le domande a cui allegare un business plan debitamente compilato, possono essere presentate esclusivamente online, attraverso la piattaforma web di Invitalia.
La valutazione delle domande avviene in ordine cronologico di arrivo ed entro e non oltre 60 giorni dalla data di presentazione. Non sono previsti bandi, graduatorie o scadenze.
Nonostante la convenienza del progetto è doveroso sottolineare come la misura finanzi solo una porzione delle spese derivanti dalla creazione di un’impresa e, pertanto, è necessario tener conto di un ulteriore esborso economico che sarà a carico dell’imprenditore.
Qualsivoglia forma di incentivo presume un forte spirito imprenditoriale che parte dal singolo individuo. Nulla di dato o precostituito certo, ma un impulso che nasce da dentro indotto dalla voglia di nascere o rinascere. Se si possiede la spinta propulsiva verso il mondo dell’imprenditoria è utile conoscere gli strumenti messi a disposizione e continuare a credere nella possibilità di fare impresa al Sud, in modo forte, solido e competitivo.