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Restrizioni ai viaggi internazionali, il mondo del turismo dice stop

È necessario e urgente eliminare le restrizioni di viaggio per i possessori di Green Pass e aprire ai viaggi internazionali per chi è vaccinato, è guarito dal Covid o attesta tampone negativo.

Inoltre le mappe dell’UE con distinzioni di colori sono ormai un modello superato e vanno eliminate.

Questa la sintesi del “Position Paper” firmato dalle maggiori rappresentanze del turismo europeo quali A4E, Aci Europe, Clia, Ectaa, Etoa, Etc, Eu Travel Tech, Etrc, Era, Hotrec, Necstour, Wttc.

“Con l’estate ormai alle spalle, l’Europa sta entrando in una fase diversa nella sua lotta contro il COVID-19 pandemia – si legge nel documento congiunto -. In questo contesto, le associazioni di viaggi e turismo ritengono che i paesi dell’UE dovrebbero orientarsi verso un approccio basato sul rischio del viaggiatore, e dunque, in questo modo, non c’è alcuna giustificazione per trattare i viaggi internazionali in modo diverso rispetto ai viaggi all’interno dell’UE.

Sebbene diversi Stati membri abbiano già aperto i viaggi al di fuori dell’UE a condizioni simili a quelle all’interno dell’UE, alcuni continuano a scoraggiare i viaggi non essenziali in qualsiasi paese che non sia nell’elenco molto limitato di paesi sicuri (allegato I del Consiglio Raccomandazione, c.d. “White List”)”.

Al contrario secondo le associazioni di viaggi e turismo, “i viaggi internazionali dovrebbero essere resi possibili alle stesse condizioni dei viaggi all’interno dell’UE: in base a vaccinazione, guarigione o test COVID-19 negativo; con requisiti di quarantena e raccomandazioni contro i viaggi non essenziali strettamente limitati a incidenza molto alta o aree di interesse variabili.

Su questa base, invitiamo anche gli Stati membri a abbandonare l’uso della Lista bianca dell’UE.  I leader dell’UE devono concentrarsi sul ripristino dei viaggi aerei internazionali il più rapidamente possibile, basandosi sul successo del Certificato Digital COVID (DCC).

Dal suo lancio nel giugno 2021, il DCC è diventato rapidamente lo standard globale de facto, con oltre mezzo miliardo di certificati scaricati.

“In qualità di stakeholder del settore dei viaggi e del turismo, desideriamo supportare il riavvio sicuro del nostro settore e aiutare
rilanciare le economie europee il prima possibile.

In particolare – secondo le associazioni – è richiesta un’armonizzazione sull’elenco dei vaccini riconosciuti, sulla durata del validità dei test e delle vaccinazioni, sui requisiti per i bambini nonché sul riconoscimento delle vaccinazioni miste e dei richiami.

Inoltre, tutti gli Stati membri dovrebbero riconoscere i sette vaccini approvati dall’OMS come hanno appena fatto gli Stati Uniti mentre per facilitare il recupero dei viaggi internazionali, è necessario sostenere il lavoro in corso della Commissione europea nella ricerca di accordi con paesi terzi sul riconoscimento reciproco dei certificati COVID-19.

E ancora, urge digitalizzare le procedure di verifica: i controlli DCC e PLF manuali da parte dell’equipaggio continuano a causare complessità e lunghe code negli aeroporti e nei porti. Chiediamo quindi ai governi nazionali di fornire un semplice messaggio “okay to travel” come parte del processo di check-in online. Infine, i test dell’antigene dovrebbero essere sistematicamente accettati come alternativa ai più lenti e più costosi test PCR”.