Politica

Governo, rettore Bocconi: “Con Draghi credibilità Italia era aumentata notevolmente”

“Aver staccato la spina un anno prima al governo Draghi è stato un peccato mortale”. Lo ha dichiarato il rettore uscente dell’Università Bocconi, Gianmario Verona, in un’intervista rilasciata a ‘La Ragione’ negli ultimi giorni del suo mandato. “Un’esperienza davvero incredibile, in cui ho imparato molto di più di quello che ho dato”, spiega Verona, ripercorrendo i suoi sei anni alla guida dell’ateneo milanese. Il ricordo “più nitido” è quello del weekend successivo al 20 febbraio 2020, quando “le università lombarde furono le prime a dover chiudere. Siamo stati quelli che hanno dato il segnale, coordinandoci con la Regione Lombardia e con il Comune di Milano, affrontando il tema della chiusura e dell’interrogativo di quando e come avremmo riaperto”.

Al di là dell’università, Verona a fine mandato fa anche un bilancio degli ultimi sei anni, in cui “la credibilità del nostro Paese è aumentata incredibilmente. Partivamo da una situazione drammatica, un Paese fanalino di coda dell’Europa. In questi anni, ci siamo ritrovati con un Paese che nelle difficoltà ha dimostrato ancora una volta qualità straordinarie, con dei veri fuoriclasse. Incluso il premier Mario Draghi e tanti altri personaggi che mai al mondo sarebbero andati al governo, penso a Vittorio Colao e Roberto Cingolani”.

“Io – ha concluso Verona – sono dell’idea che la politica debba fare la politica, quindi credo sia giusto che il governo debba essere politico. La complessità del nostro mondo è tale, però, che se ci fosse un politico deciso a farsi supportare da un tecnico, probabilmente farebbe ancora meglio. Vedremo cosa succederà”.