Inchiesta

Riabilitazione, in Sicilia per guarire servono 2 settimane in più rispetto alla Lombardia

PALERMO – Notizie poco confortanti per la Sicilia dal “Rapporto annuale sull’attività di ricovero ospedaliero – Dati Sdo 2018”, recentemente pubblicato dal ministero della Salute. Tempi notevolmente superiori alla media nazionale hanno contraddistinto la nostra Regione nel 2018 in merito alla degenza media in regime riabilitativo: in particolare, negli istituti pubblici i tempi medi di degenza sono stati pari a 40,1 giorni, ben due settimane in più rispetto a quanto rilevato mediamente in Italia (26,4 giorni).

A livello nazionale totalizziamo il terzo tempo più lungo: infatti, fanno peggio di noi solo il Friuli Venezia Giulia (40,2 giorni) e la Sardegna (57,1 giorni). La Lombardia è, invece, una delle regioni con i tempi più contenuti (23,8 giorni): se in Sicilia la degenza media per le 17 mila persone ricoverate in questo regime fosse stata uguale alla Lombardia, sarebbe stato possibile risparmiare esattamente 277 mila giornate di ospedalizzazione.

Tempi superiori alla media nazionale hanno contraddistinto anche la degenza media in regime di lungodegenza: infatti, anche in questo caso in Sicilia si rilevano tempi mediamente più lunghi, pari a 23,3 giorni (un giorno e mezzo in più rispetto ai 21,8 giorni mediamente rilevati in Italia). In questo caso, la degenza media più breve si registra in Umbria (11,4 giorni), seguita a brevissima distanza dalla Provincia autonoma di Bolzano (12,3 giorni) e dalla Provincia autonoma di Trento (15 giorni).

Valori lievemente superiori si rilevano anche in merito alla degenza media in regime di acuti: 7,7 giorni in Sicilia, contro i 7,5 registrati mediamente a livello nazionale; ma in questo caso occorre chiarire che la generale differenza tra le regioni non risulta particolarmente significativa.
Purtroppo per noi, non va meglio nemmeno in riferimento ai tempi di attesa necessari all’espletamento di molte tipologie di intervento. Infatti, nell’Isola si attendono ben quattro giorni in più, rispetto alla media Italia, prima di essere sottoposti ad un intervento per il tumore all’utero (31,3 giorni in Sicilia, rispetto ai 27,3 giorni mediamente attesi nello Stivale), praticamente un tempo doppio rispetto alla virtuosissima Provincia autonoma di Bolzano (14,1 giorni).

Stessa cosa dicasi anche per i tempi richiesti per l’esecuzione di interventi di bypass coronarico: infatti, in questo caso in Sicilia sono necessari 24,7 giorni in media, quasi quattro giorni in più rispetto alla media nazionale (21 giorni); in questo caso, i tempi più celeri si registrano a sorpresa in Calabria (9,8 giorni di attesa, meno della metà rispetto a quanto accade mediamente a livello nazionale).

Tempi di attesa superiori si registrano anche in merito agli interventi per tumore alla mammella: in questo caso, si attende esattamente un giorno in più rispetto a quanto accade mediamente a livello nazionale (rispettivamente 27,3 e 26,3 giorni); stavolta i tempi più celeri si registrano in Molise (15,1 giorni), seguito a brevissima distanza dalla Provincia autonoma di Bolzano (15,7 giorni) e dal Veneto (16,3 giorni).

Ad onor del vero, non possiamo non citare anche quegli interventi in cui la Sicilia ha ottenuto performance in linea con la media nazionale e in certi casi addirittura migliori. È quanto accade in riferimento ai tempi necessari per ottenere un intervento per tumore al colon retto: infatti, in Sicilia si attendono in media 23,6 giorni, tanti quanti se ne attendono in Italia (23,7 giorni). O ancora per gli interventi di angioplastica coronarica (25,3 giorni in Sicilia, contro i 26,6 giorni rilevati mediamente nel Belpaese) e per quelli per tumore al polmone (24,5 giorni in Sicilia e 24,9 in Italia).

Addirittura, tempi migliori rispetto alla media nazionale si ottengono in riferimento agli interventi per protesi d’anca (51,8 giorni, contro gli 83,4 italiani), tonsillectomia (rispettivamente 58,8 giorni e 125,8 giorni) e interventi per ernia inguinale (in ordine 47,5 e 94,7 giorni).


Le domande del Qds all’assessore Ruggero Razza

Abbiamo interpellato l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, chiedendogli un commento relativo ai dati contenuti nel rapporto Sdo del ministero della Salute, con particolare riferimento alle performance “altalenanti” registrate in Sicilia.
Queste le domande che gli abbiamo rivolto:
– La degenza media negli istituti pubblici per la riabilitazione è pari a 40,1 giorni (il terzo valore più alto in Italia, contro una media nazionale di 26,4 giorni): un risultato certamente da migliorare. Come, secondo Lei?

– Sul fronte ricoveri per acuti va decisamente meglio (degenza di 7,7 giorni in Sicilia contro una media nazionale di 7,5 giorni). Sulla lungodegenza la nostra Isola leggermente sopra la media nazionale con 23,3 giorni (21,8 giorni Italia): dati certamente incoraggianti. Possiamo fare di più?

– Tempi di attesa per gli interventi: sapeva che in riferimento a molte tipologie di intervento la Sicilia registra prestazioni migliori rispetto alla media nazionale?

Ad oggi, nessuna risposta da parte dell’assessore. Saremo felici di pubblicare il suo commento ai dati non appena ce lo invierà.