TRAPANI – Terapia intensiva o rianimazione: reparto medico riservato alle situazioni di grave rischio per la salute all’interno del quale vengono fornite misure di supporto più intensificate rispetto a una normale degenza.
Un supporto che contrasta le morti fatali, agendo lungo quella delicata linea di confine tra la vita e la morte e richiedendo tecniche specifiche e professionisti competenti.
Dei casi urgenti nonché della condizione dei professionisti all’interno delle province siciliane abbiamo parlato con Antonio Cacciapuoti, direttore del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione, ASP Trapani.
Dottore Cacciapuoti in quali condizioni vitali si ricorre oggi alla rianimazione?
“I casi urgenti che necessitano di un’assistenza rianimatoria sono tutti quelli in cui esiste un deficit acuto delle funzioni vitali: respiro, battito cardiaco e coscienza. Parliamo delle situazioni in cui il paziente subisce un danno grave al funzionamento dei polmoni, del cuore e del cervello ed è in imminente pericolo di vita”.
Qual è l’approccio per questi casi urgenti?
“La rianimazione garantisce un supporto alle funzioni vitali, in merito mi riferisco alla situazione più classica, l’arresto cardiaco, ovvero quando il cuore smette di pulsare per esempio a causa di un infarto, e si interviene con la rianimazione cardio-polmonare, un massaggio cardiaco esterno, respirazione assistita e defibrillazione, il cosiddetto Blsd, basic life support defibrillation, in modo che la vittima possa sopravvivere fino all’arrivo del 118”.
Può parlarci delle moderne tecniche di rianimazione?
“Lo scopo primario della rianimazione è di evitare i danni cerebrali da mancanza di ossigeno e poi quello di riportare il paziente alla condizione precedente all’evento acuto. Dopo una fase iniziale di emergenza, pertanto, la rianimazione continua nei reparti di terapia Intensiva dove le moderne tecniche di rianimazione sono in grado di garantire un supporto alle funzioni vitali anche per lunghi periodi dando a questi pazienti la possibilità di superare la fase critica”.
Può parlarci infine della carenza di queste figure così importanti in provincia di Trapani?
“I medici anestesisti rianimatori svolgono il loro lavoro nei pronto soccorso per assistere i casi più gravi (codici rossi), nelle sale operatorie per gli interventi urgenti e nei reparti di terapia intensiva: sono, quindi, figure indispensabili, ma purtroppo ovunque carenti. In Italia la carenza di medici anestesisti rianimatori è molto grave, così come in provincia di Trapani. L’Asp di Trapani da anni si è adoperata per assumere medici anestesisti rianimatori ed è attualmente in atto l’assunzione di 27 unità specializzate, pertanto sono fiducioso che nel prossimo futuro riusciremo a migliorare l’assistenza anestesiologica rianimatoria in provincia di Trapani”.