Ragusa

Riapertura scuole, a Ragusa più dubbi che certezze

RAGUSA – Le vacanze natalizie sono finite ma già da giorni si discute sulla riapertura delle scuole. I contagi sono in aumento, soprattutto in Sicilia, e la provincia iblea non è senz’altro immune all’esponenziale accrescimento dei numeri di positivi al Covid19. Anzi. In quasi tutti i Comuni si registrano diversi contagi e la riapertura degli istituti scolastici non può che spaventare per possibili focolai, come già accaduto in questi mesi.

La titubanza arriva anche dal comitato tecnico scientifico regionale che, riunitosi proprio in questi giorni con l’assessore regionale all’Istruzione e Formazione professionale Roberto Lagalla e l’assessore alla Salute Ruggero Razza, sembra intenzionato a chiedere provvedimenti più restrittivi. Anche il deputato regionale del Pd e segretario alla presidenza dell’Ars Nello Dipasquale ha chiesto al Governo guidato da Nello Musumeci di avviare un confronto serio sull’argomento per “evitare di aprire tra qualche giorno e dover richiudere dopo poco. Da un incontro telematico che abbiamo avuto con le sigle sindacali e alcuni autorevoli membri del mondo scolastico regionale è emerso che tantissimi sono i dubbi sui metodi con i quali si apriranno le scuole – ha evidenziato Dipasquale – per esempio nel caso dei trasporti non sappiamo se la flotta dei mezzi sarà potenziata per consentire il distanziamento tra gli alunni a bordo; chi controllerà se i passeggeri indossano o meno la mascherina; non sappiamo come si impediranno gli assembramenti all’ingresso e all’uscita dalle scuole. Inoltre reputiamo che al personale delle scuole dell’infanzia debbano essere fornite le mascherine Ffp2, visto che è davvero difficile spiegare ai bambini più piccoli che bisogna mantenere le distanze, oltre che impossibile per il tipo di lavoro che si svolge. In ultimo, ma non meno importante, crediamo che prima di aprire le scuole andrebbe fatto uno screening della popolazione scolastica in modo da ridurre ancora la possibilità di veicolazione dei contagi”.

Sulla carente efficienza della rete dei trasporti pubblici e sulla mancanza di condizioni sanitarie rassicuranti, ribatte anche la Consulta provinciale degli Studenti.

Sottolineando l’attenzione della prefettura di Ragusa per gli sforzi effettuati con la riapertura di settembre, il presidente Matteo Migliore evidenzia però la necessità di un intervento più marcato delle istituzioni regionali e nazionali.

“Se già un piano di potenziamento è presente – ha evidenziato Migliore – a mancare sono i fondi affinché questo avvenga. Di quest’ultimi non si hanno notizie e anche nel caso, improbabile, che essi arrivino in tempi celeri, si rivelerebbero quasi inutili, poiché per potenziare le tratte occorre tempo, tempo che non corrisponde ai pochi giorni che ci separano dalla riapertura. Riguardo alla questione sanitaria, riteniamo che le condizioni attuali non sono ideali per pianificare un ritorno. La curva epidemiologica non tende ad abbassarsi e non permette di fare ragionamenti a lungo termine, né quanto meno a breve”.