La Sicilia – confermata zona arancione– da domani non beneficerà delle riaperture che invece interesseranno le regioni in zona gialla. (Ecco tutte le regole vigenti per la zona gialla).
E’ stato appena varato il decreto che regolamenterà la vita di milioni di italiani da lunedì 26 aprile al 31 luglio e, se da una parte c’è stata una corrente che ha spinto verso riaperture generalizzate, dall’altra c’è chi invita a una maggior cautela (almeno per le regioni con un numero di contagi ancora preoccupante).
Sul tavolo degli esperti del Cts sono passate anche le linee guida delle Regioni per le riaperture che, almeno su due punti, suscitano perplessità e preoccupazione: né la richiesta di riaprire bar e ristoranti anche in zona arancione e rossa, né l’utilizzo degli spogliatoi in piscine e palestre (queste ultime le regioni chiedono che possano aprire dal 15 maggio e non il primo giugno) hanno passato il vaglio.
Ecco allora quello che sarà possibile fare in Sicilia, da domani, in uno scenario di zona arancione.
Confermato il coprifuoco dalle ore 22 alle 5 del mattino. Nelle prossime settimane si valuterà se farlo partire dalle 23 o eliminarlo.
In zona arancione (come nella gialla) si tornerà a scuola e all’università in presenza dal 70 al 100%.
In zona arancione resteranno ancora chiusi al pubblico. Sarà possibile solo l’asporto sino alle ore 18. Consegna a domicilio consentita senza limiti di orario.
In un primo momento si valutava la riapertura anche in zona arancione, ma solo all’aperto. E’ passata invece la linea più prudente, resteranno ancora chiusi in questa zona.
Anche qui è passata la zona più prudente. Dunque in zona arancione gli sport di squadra e di contatto (es: calcetto, basket, pallavolo) dovranno ancora attendere, anche all’aperto.
Ancora chiusi i musei in zona arancione.
In zona arancione, in attesa del pass, ci si dovrebbe poter spostare solo con autocertificazioni che certifichi:
In zona arancione sarà possibile far visita ad amici e parenti (nell’ambito dello stesso comune), al massimo una volta al giorno e nel limite del coprifuoco, in un massimo di quattro persone, prima erano due.