SIRACUSA – Lo scorso 5 agosto sono tornati ad essere accessibili al pubblico, dopo una lunga chiusura dovuta all’emergenza pandemica di Covid-19, l’area archeologica di Leontinoi-San Mauro e quella di Megara Hyblaea, ricadenti rispettivamente nei territori di Carlentini ed Augusta.
L’assessore regionale ai Beni Culturali, Alberto Samonà, ha commentato la riapertura dei due importanti siti archeologici sul proprio profilo Facebook. “Altri due importanti siti archeologici della Sicilia – afferma l’assessore ai Beni Culturali – tornano nella disponibilità dei visitatori, segno dell’impegno che il Governo Musumeci, grazie a tutto il Dipartimento dei Beni Culturali sta profondendo nelle operazioni prescritte per le riaperture. La Sicilia possiede luoghi di grandissimo interesse storico-culturale, che intendiamo valorizzare. La riapertura di Leontinoi e Megara Hyblaea va in questa direzione”.
Per quanto riguarda l’accesso ai due siti, l’area di Leontinoi-San Mauro sarà fruibile fino al mese di settembre con ingresso gratuito secondo il seguente calendario: la domenica dalle 9 alle ore 14,30 (ultimo ingresso alle ore 14,00) e dal martedì a sabato su richiesta di prenotazione da far pervenire attraverso l’App Youline al sito https://youline.eu/laculturariparte.html o telefonando almeno un giorno prima al recapito telefonico del Parco presso il Museo Archeologico di Lentini (095.7832962). L’ingresso è gratuito.
L’area archeologica di Megara Hyblaea, ferme restando l’osservanza delle disposizioni anti – Covid, sarà fruibile fino al mese di settembre dal martedì a sabato dalle ore 9 alle ore 18,45 (ultimo ingresso alle ore 18,00) e la domenica dalle 9 alle ore 14,30 (ultimo ingresso alle ore 14,00). Il biglietto per l’accesso all’area di Megara Hyblaea è di Euro 4,00 e ridotto di Euro 2,00.
La chiusura dell’area archeologica di Megara Hyblaea si era protratta anche perchè il sito era divenuto di difficile accesso a causa della folta vegetazione spontanea che si era sviluppata nel corso di questi ultimi mesi. Alla pulizia, al diserbo e, di conseguenza, alla riapertura del sito archeologico ha contribuito l’Archeoclub d’Italia sede di Augusta. Difatti i numerosi volontari dell’associazione, guidati dalla presidente, Mariada Pansera, si erano occupati di pulire, nel rispetto di tutte le norme di sicurezza previste dall’emergenza Covid-19, il viale d’ingresso dell’antica colonia greca. L’attività di pulizia era stata autorizzata dal direttore del Parco Archeologico dì Leontinoi, Lorenzo Guzzardi.
La speranza è che Megara Hyblaea, che potrebbe essere definita senza troppa enfasi una sorta di Pompei siciliana, venga valorizzata. L’area archeologica si trova in piena zona industriale e negli anni ’50 subì dei gravi danni a causa della costruzione degli adiacenti impianti del petrolchimico. Un esempio di ciò è dimostrato dalla statua, esposta al museo Paolo Orsi di Siracusa, di kourotrophos (dea madre) che allatta due neonati. La statua proveniente da Megara Hyblea venne distrutta con il martello pneumatico nel corso di lavori in quasi mille frammenti e poi ricomposta dagli archeologi. Inoltre si attende, da tempo, che venga riaperto l’antiquarium per ospitare parte del materiale che è stato rinvenuto durante gli scavi nel corso degli anni e che, attualmente, si trovano depositate sotto alcune tettoie.