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Ricerca, esercizi migliorano la performance mnemonica e organizzativa degli anziani

Con l’aumento dell’età, la memoria spesso subisce un declino marcato che però si può cercare di contrastare. L’Università di Trento ha coordinato una ricerca che descrive l’efficacia di alcuni semplici esercizi nel potenziare le performance mentali delle persone anziane. Compiti, insomma, che aiuterebbero chi ha oltre 65 anni a migliorare la capacità di concentrazione e di memorizzazione degli oggetti. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Scientific Reports” e rivelano potenziali misure di contrasto al decadimento cognitivo.

Lo studio è stato condotto da Chiara Tagliabue e colleghe del Centro interdipartimentale mente/cervello (CIMeC) dell’Ateneo di Trento in collaborazione con l’Università di Birmingham e con il supporto di un finanziamento della Fondazione Caritro (Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto). L’obiettivo era indagare la possibilità di potenziare la memoria negli anziani e nelle anziane. Il lavoro si inserisce inoltre in Rare-Net (“Reversing Age and Resilience in the Elderly”), progetto strategico per l’invecchiamento attivo promosso dall’Università di Trento e coordinato da Veronica Mazza, professoressa associata del CIMeC.

Ci si è concentrati, in particolare, sulla memoria di lavoro visuo-spaziale, quella che aiuta a ricordarsi “cosa” e “dove” sono gli oggetti, uno degli scomparti del magazzino della memoria che per primo rischia di deteriorarsi con l’età. Un gruppo di 24 anziani (età compresa tra i 65 e gli 80 anni) e un gruppo di controllo di giovani adulti si sono recati per quattro giorni consecutivi nei laboratori di Psicologia sperimentale del CIMeC. Durante ogni giornata, è stato proposto loro il compito di memorizzazione un numero variabile di figure geometriche colorate. Nel corso della prima e dell’ultima giornata, mentre i partecipanti svolgevano tale compito di memoria, è stato registrato il loro elettroencefalogramma per valutare l’attività cerebrale.

“Anziani e anziane – conclude Veronica Mazza – hanno migliorato la loro capacità di memorizzazione di oggetti dopo solo quattro sessioni di ripetizione del compito. In particolare,migliorerebbero la loro abilità di prestare attenzione agli oggetti importanti e questo permetterebbe loro di ricordarli anche meglio”.