La Polizia Di Stato – in particolare, il personale del commissariato di Pubblica Sicurezza di Brancaccio ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare personale nei confronti di 20 persone facenti parte di un’associazione criminale dedita al riciclaggio di auto rubate e alle estorsioni commesse con la tecnica criminale del cavallo di ritorno nel quartiere dello Sperone.
A emettere le ordinanze è stato il giudice per le indagini preliminari Tribunale di Palermo, su richiesta dei pm locali. Si precisa che allo stato gli indagati risultano soltanto indiziati per i reati in argomento, fino a quando l’eventuale loro colpevolezza non sia stata accertata con sentenza di condanna divenuta irrevocabile.
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Gli arrestati destinatari della misura cautelare di custodia in carcere sono:
Agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico:
Con obbligo di dimora nel Comune di Palermo
Con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, invece, G.M., classe 1956, accusato di quattro episodi di riciclaggio. Infine, nell’ambito dell’operazione contro il riciclaggio di auto rubate ed estorsioni a Brancaccio (Palermo), sono destinatari dell’Informazione di Garanzia emessa dal pubblico ministero:
Il gruppo, con base operativa allo Sperone, è risultato responsabile di un vasto giro di riciclaggio di auto rubate, alle quali sono stati alterati i dati dei telai mediante nuove punzonature effettuate illecitamente, riportandovi quelli di auto incidentate, quasi tutte inutilizzabili, acquistate per questi scopi.
Dopo di ciò, montando sulle auto rubate le targhe delle auto incidentate sono riusciti a “commercializzarle” dopo inesistenti collaudi cambiando, fraudolentemente, la destinazione d’uso da autocarro ad autovettura, attraverso la complicità di un infedele impiegato della Motorizzazione civile di Palermo, L.C., classe 1964, arrestato per analoghi fatti il 28.2.2023 dalla Polizia Stradale.
È stato anche possibile accertare come il gruppo si sia reso responsabile di varie estorsioni consumate ai danni di proprietari di auto rubate, restituite dopo il cosiddetto “cavallo di ritorno”.
In particolare, gli inquirenti hanno scoperto:
Oltre alle auto sequestrate nel corso delle indagini si è anche proceduto a effettuare delle perquisizioni con sequestri in siti individuati durante le investigazioni, dove i componenti dell’associazione hanno condotto i mezzi rubati e le auto incidentate, uno individuato nel quartiere Sperone e due a Partinico.
Le indagini sono partite a giugno del 2022, in seguito a un furto di una FIAT Panda “trovata” dal proprietario qualche giorno dopo. In quel caso erano intervenuti la Volante del commissariato di Pubblica Sicurezza di “Brancaccio” e il personale della Polizia Scientifica, repertando un’impronta utile appartenente al pregiudicato M.M., classe 2002.
Gli inquirenti hanno confermato anche che M.M. era in contatto con un pregiudicato, M.S. (classe 1975), in passato indagato per avere fatto parte di un sodalizio dedito a questo tipo di traffici criminali. Per questo, hanno proceduto con approfondimenti investigativi sui diversi rinvenimenti di auto rubate avvenuti in quel periodo, tutti contraddistinti dalle medesime particolarità: le auto al momento della riconsegna si presentavano integre ad eccezione del danneggiamento delle serrature degli sportelli e dei quadri di accensione.
La notte del 22.12.2022 M.S., classe 2002, assieme a S.D.A. cl 1994 e A.C. cl 2000 si sarebbe reso responsabile del furto di una Fiat 500. Due giorni dopo, dopo una veloce trattativa e consegna della somma di denaro di 500 euro, che vedeva coinvolti M.S., S.D.A. e M.M., l’auto sarebbe stata portata in via Oreto e poi trovata “casualmente” dal padre della proprietaria. Per questa vicenda, gli inquirenti avrebbero captato dialoghi riguardanti sia il furto dell’auto che la successiva estorsione.
Nel primo caso, la notte del 22.12.2022 M.S. avrebbe chiamato S.D.A. e gli diceva “Oh, omissis…amuni che è tardi! Facciamo questo discorso!”, l’altro rispondeva “ No, aspettiamo a omissis….”; e allora il primo aggiungeva “Si, lo sto prendendo ora. Si, l’ho capito…ma…per me l’orario buono è ora. Il tempo che arrivi là si fanno mezzanotte e la già dormono pure…pure i conigli dormono”.
Naturalmente il furto dell’auto veniva effettuato e così nelle ore successive avvenivano tutta una serie di discorsi per addivenire alla restituzione del mezzo, previo pagamento della somma di denaro da estorcere.
Alle ore 18 del 24.12.2022 M.S., dopo avere concordato il tutto con M.M. e, soprattutto con i proprietari dell’auto, avrebbe detto a S.D.A. “…sto lasciando questa e vado a prendere subito quella. E gliela butto lì” e allora il secondo replicava dicendogli “E io sto andando a prendere sti soldi…sto andando a prendere”.
In relazione a tre estorsioni commesse a seguito di altrettanti furti di auto è emerso l’interessamento di due noti mafiosi, uno della famiglia di Brancaccio e uno della famiglia di Villabate, mentre in relazione al furto di un’auto di proprietà della moglie di un detenuto mafioso è emerso come i componenti del gruppo criminale si siano alacremente impegnati per recuperare il veicolo.
Per quanto concerne il riferito interessamento al mafioso di Brancaccio, relativo alla restituzione di un’auto rubata nel Centro Commerciale Forum si ascoltava l’indagato M.M. riferire un complice che “dentro il Forum non vogliono che tocchino niente”.