Sanità

Rifiuti Catania, rischio di un nuovo salasso: quanto potrebbe costare la Tari

E’ in arrivo un nuovo salasso per le tasche già vuote dei contribuenti catanesi. Domani mattina nell’aula consiliare il sindaco facente funzione, Roberto Bonaccorsi, ha convocato le forze consiliari in una seduta straordinaria d’Aula per fare il punto sulla situazione della Tari e soprattutto  sull’aumento vertiginoso e sembra inarrestabile del conferimento in discarica del rifiuto indifferenzato.

Rischio aumento idrico

Così come era accaduto un mese fa con la convocazione delle forze cittadine sull’emergenza costi delle aziende idriche, adesso al centro dell’attenzione  della politica ci finiscono i rifiuti, una piaga per i catanesi costretti a pagare la Tari più alta di tutta l’Isola e tra le più alte d’Italia per un servizio che da sempre lascia a desiderare.

Bonaccorsi, secondo quelle che sono le prime indiscrezioni che arrivano dal Palazzo, esporrà alle forze politiche, con documenti e numeri alla mano,  qual è la situazione e soprattutto farà il punto sull’aumento imprevedibile del conferimento in discarica a tonnellata che dai primi di gennaio ad oggi è cresciuto di oltre il 300%, passando da un costo medio di  107 euro a tonnellata  alla astronomica somma di 350 euro  sempre a tonnellata. Una somma che mai nessuno poteva immaginare sino a pochi mesi fa. 

I costi della discarica

I responsabili della discarica avrebbero motivato questi aumenti attribuendoli all’aumento del costo dell’energia elettrica che occorrre per la lavorazione dei rifiuti, ma l’entourage di Bonaccorsi e dell’assessorato al’Ecologia sospetterebbe anche imprevedibili speculazioni che rischiano di mandare al tappeto qualsiasi contribuente con un aumento della Tari che presto potrebbe diventare insostenibile per quel 50% di utenti catanesi  che  sino ad oggi ha pagato la tassa anche per quel 50% che non lo paga da anni o addirittura da sempre.

Bonaccorsi, da quello che si intuisce,  intende informare le forze politiche che con questi costi il banco rischia di saltare del tutto e che non sarà assolutamente prevedibile alcuno sgravio in bolletta, nonostante stia partendo la differenziata “porta a porta” anche nel lotto Centro, solo qualche giorno fa assegnato alla nuova ditta dopo un pronunciamento del Tar.

Provvedimento  che dovrebbe consentire in pochi mesi di far crescere in tutta la città la percentuale media di differenziata che non  finisce neL sito di lavorazione e stoccaggio.  

Cinque milioni in fumo

Sembra che il sindaco pro tempore voglia fare anche il punto sui costi di discarica degli ultimi anni che già sarebbero saliti di oltre 4-5 milioni, mandando in fumo tutti quelli che sono stati gli sforzi profusi dall’amministrazione attraverso una task force che è  riuscita a scovare molti contribuenti finora fanstasma, mai conosciuti agli uffici tributari, sino a recuperare un imponibile di 7 milioni di euro.

Somme  che il Comune, secondo quanto era stato promesso tre anni fa dal sindaco sospeso Salvo Pogliese, voleva utilizzare  per diminuire la Tari, ma che a questo punto potrebbero servire soltanto per colmare parte degli aumenti mandando in soffitta l’obiettivo del tanto annunciato sgravio Tari. Oggi al contrario, più che annuniciare una diminuzione della Tari Bonaccorsi dall’Aula consiliare  potrebbe sollevare il tema  di quanto sarà necessario amentare la Tari.

L’unica speranza potrebbe venire dalla raccolta differenziata che nel “lotto nord” ha raggiunto il 50%, mentre nel “lotto sud” il 38%. Ma il lotto centro, l’area più popolosa della città, rischia di non consentire in poco tempo il  raggiungimento di una percentuale di differenziata soddisfacente  per far crescere il monte di rifiuti da non conferire in discarica. Quindi , secondo quello che prevede la normativa, non ci sarà il tempo materiale per evitare che l’eccedente del 35% di indifferenzato che le discariche potranno ancora accettare in loco sembra sino a fine giugno, possa avitare di  finire anche all’estero con un ulteriore agravio dei costi. 

E’ una corsa contro il tempo quella che si prefigura per l’amministrazione e la Srr che hanno l’obiettivo da qui a fine giugno di far crescere il più possivile il monte di tonnellate di differenzato per abbassare la soglia dei  rifiuti non separati che potrebbero finire oltre lo Stretto.

Tirand le somme per  i contribuenti catanesi oggi sul tavolo non c’è soltanto il rischio aumento per il conferimento in discarica, ma anche quello per la percentuale eccedente di indifferenziata da mandare oltre lo Stretto. Insomma una tempesta perfetta resa ancora più grave dall’aumento dei costi per i carburanti, l’energia elettrica, il gas, l’acqua,  le materie prime e adesso anche per i prodotti alimentari…