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Rifiuti, emergenza a Palermo, Norata difficile risolverla

Non accennano a diminuire, nonostante l’impegno della Rap (Risorse ambiente Palermo ) l’azienda a capitale pubblico del comune di Palermo che si occupa della raccolta e del trattamento dei rifiuti, le montagne d’immondizia sparse per la città, in periferia, lungo le grandi arterie di accesso, lunghe anche 50 metri, dovute al rallentamento della raccolta perchè la discarica di Bellolampo è piena. Anche la raccolta differenziata subisce ritardi. Ai rifiuti normali si aggiungono cumuli di materassi, vecchi mobili, elettrodomestici che la gente abbandona per strada.

Il presidente della Rap, Giusppe Norata dice: “I rifiuti che stiamo raccogliendo vengono abbancati nei piazzali di Bellolampo, per questa ragione sono stato indagato dal Noe. L’emergenza in atto non si risolverà se non arriveranno le autorizzazioni da parte della Regione Siciliana, già due mesi fa avevo annunciato quello che sarebbe accaduto a Palermo, si rischia che la stessa cosa accadrà presto in tutta la Sicilia”.

“Da mesi – dice Norata- ho alzato l’attenzione sulle criticità dovute alla mancanza d’impianti e che la crisi non era, e non sarebbe stata, solo a Palermo ma bensì del sistema rifiuti siciliano che sta per implodere. Palermo, da oltre un anno (chiusura della sesta vasca – luglio 2019), non ha più discarica a Bellolampo e i rifiuti, dopo un processo di lavorazione meccanico biologico, devono trovare collocazione altrove su siti individuati dalla Regione. Bene, Palermo produce circa 900 tonnellate di rifiuti indifferenziati al giorno, i decreti del Dirigente Generale della Regione trovano destino (e non sempre se consideriamo rigetti e/o indisponibilità degli impianti) solamente 500 tonnellate al giorno. la rimanente parte giace all’interno del Tmb o all’esterno nei piazzali. Quando a settembre ho comunicato che avrei chiuso al conferimento a Bellolampo per indisponibilità di spazi, sono stato preso per pazzo e davanti alla scelta di lasciare i rifiuti per strada, generando una emergenza sanitaria, o portare i rifiuti ancora a Bellolampo, correndo il rischio di una emergenza ambientale, ho scelto, in condivisione con l’amministrazione comunale, di continuare a portare i rifiuti a Bellolampo nella speranza che la Regione trovasse un destino presso gli impianti siciliani esistenti. Così non è stato e, mio malgrado, giovedì scorso sono stato costretto a rallentare parecchio i conferimenti a Bellolampo per mancanza di spazi. E’ chiaro che appena, per un turno di lavoro, non raccogli si genera automaticamente emergenza in città”.

Per il ritorno a una situazione di “normalità” la rap attende “alcuni provvedimenti regionali che ci consentano di essere autonomi, almeno per un certo tempo (sei-otto mesi), fino alla disponibilità della settima vasca. Prima arrivano questi provvedimenti, prima usciremo dall’emergenza”.