PALERMO – “L’emergenza di queste settimane provoca effetti e disagi quotidiani e, giustamente, pretende risposte giorno per giorno. Chi si ritrova un cumulo di rifiuti sotto casa pensa che il problema sia solo suo e vuole sapere come sarà risolto. In realtà, ogni sacchetto rimasto a giacere più del dovuto è figlio di anni e anni di emergenze affrontate con soluzioni tampone, di gestioni poco lungimiranti o superficiali, di accordi mancati o sbagliati, di carenza di dialogo e pianificazione tra azienda e Comune. Una sfilza di errori, omissioni o anche semplici leggerezze che hanno portato alla situazione odierna”. Questo il contenuto di una lettera aperta firmata da Giuseppe Todaro, presidente della Rap, società di gestione dei rifiuti e igiene ambientale della città di Palermo che ha fatto il punto sulle tante difficoltà di questi giorni.
Secondo Todaro, le responsabilità sono molteplici, riconducibili a “una società che fatica a fare l’ordinario con le proprie forze e con risorse sempre più carenti, anche a causa, non smetterò mai di sottolinearlo, di comportamenti scorretti da parte di una fetta importante di cittadini vocata all’inciviltà e poco propensa a fare la propria parte, soprattutto quando dovrebbe dare un contributo pagando la Tari”.
“L’emergenza – ha ribadito Todaro – pretende risposte quotidiane. Ma chi pensa che bastino pale meccaniche e soluzioni tampone sta solo prolungando la crisi e l’agonia di un malato che rischia di diventare terminale. Perché oltre a spalare ciò che si accumula per strada, bisogna pianificare e costruire il futuro con azioni mirate che richiedono tempi lunghi non solo di esecuzione, ma anche di gestazione. Del resto, i mezzi non si acquistano in un giorno. Le nuove assunzioni non si perfezionano dall’oggi al domani e anche gli spazi in discarica bisogna programmarli, progettarli, sottoporli a lunghi e complessi iter autorizzativi, rimodularli in base alle prescrizioni, e così via. Per non parlare degli accordi con i partner o dei nuovi step della raccolta differenziata. È da folli pensare che in una settimana o in pochi mesi sia possibile distribuire i kit, pianificare i turni, individuare e organizzare mezzi e personale e infine (la parte sicuramente meno facile) far entrare la differenziata nella quotidianità e nelle abitudini di cittadini che hanno sempre smaltito in cassonetto”.
Il presidente della Rap ha spiegato come non sarà possibile in poco tempo rivedere la città pulita e soprattutto la mentalità dei cittadini. “Quello che posso dire e sottoscrivere – ha aggiunto Todaro – è che dal primo giorno ho lavorato con tutto il management su due fronti, affiancando alla gestione dell’emergenza anche una pianificazione che punta a spazzare e risolvere problemi e incrostazioni strutturali. Abbiamo completato l’iter della settima vasca, acquistato nuovi mezzi, avviato concorsi e partnership con aziende leader nel riciclo dei materiali, pianificato nuovi step della raccolta differenziata, studiato ulteriori soluzioni per migliorare lo smaltimento e rendere Bellolampo un polo industriale sano e sicuro e non più un problema o una potenziale bomba ecologica. Tutto questo non si fa in un giorno. Così come non basteranno pochi mesi per definire il percorso disegnato nel piano industriale”.
“Da questo momento – ha concluso il vertice di Rap – ho deciso che parlerò solo con i fatti e a conclusione di ognuno degli step programmati per affrontare non soltanto l’emergenza quotidiana, ma anche quella strutturale. Per tutto il resto, e per tutte le segnalazioni legate al quotidiano accumulo dei rifiuti o alle criticità che si registrano giorno per giorno, sarà possibile fare riferimento ai tradizionali canali: lo staff risponderà nel dettaglio sulle attività svolte nei singoli quartieri e nelle singole vie”.