Cronaca

Rifiuti, blitz Partinico, per le indagini usato il metodo Falcone

“Si tratta di un approccio investigativo vincente, in cui vengono messe a sistema le professionalità di ogni singola forza di polizia per colpire in maniera incisiva un obiettivo comune: è il metodo che ci ha insegnato il giudice Giovanni Falcone”.

Così il generale Antonio Nicola Quintavalle Cecere, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Palermo, sull’operazione Cogenesi che ha portato a tre arresti e sequestri per 2 milioni e mezzo di euro ad amministratori di società che gestivano i rifiuti in provincia di Palermo.

“I finanzieri della compagnia di Partinico – spiega Quintavalle – hanno proceduto ad una lettura in chiave economico – finanziaria delle risultanze investigative acquisite dai colleghi dell’arma dei carabinieri. Ciò ha consentito di acquisire elementi indiziari nei confronti degli amministratori, formali e di fatto, delle società oggetto di indagine e, sulla base degli esiti del contestuale esame della documentazione contabile e dei flussi finanziari, prospettare all’autorità giudiziaria palermitana la sussistenza dei reati di utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, bancarotta fraudolenta, intestazione fittizia di beni e quote societarie e auto riciclaggio

“L’operazione odierna è nella scia dell’intenso impegno informativo e investigativo dell’Arma su un territorio complesso, che ha portato nell’ultimo biennio – tra l’altro – a promuovere la procedura di scioglimento dei Comuni di San Cipirello e di San Giuseppe Iato e del Consiglio Comunale di Partinico.

Il monitoraggio costante, questa volta in sinergia preziosa con i colleghi della Guardia di Finanza, ha fatto emergere elementi di responsabilità nel delicato settore della gestione dei rifiuti, un ambito che si è spesso mosso nell’ombra della criminalità organizzata”. Lo dice il generale Arturo Guarino, Comandante provinciale dei carabinieri di Palermo, commentando l’operazione Cogenesi che ha portato a tre arresti e sequestri per 2 milioni e mezzo di euro ad amministratori di società che gestivano i rifiuti in provincia di Palermo.

“Il nostro impegno sul territorio – aggiunge Guarino – prosegue e punta a liberare la comunità dai condizionamenti e dalle inefficienze generate dall’illegalità”.

“La disinvoltura degli atteggiamenti degli indagati nella consapevolezza degli illeciti che stavano compiendo emersa durante le attività tecniche e le elementi indiziari nei confronti degli amministratori, formali e di fatto, delle società oggetto di indagine sulla base degli esiti del contestuale esame della documentazione contabile e dei flussi finanziari e degli approfondimenti fiscali hanno permesso di costruire un quadro indiziario dai contorni di totale disinteresse per il bene pubblico ad esclusivo e totale vantaggio del profitto illecito in discredito del regime di libera concorrenza, di libertà ed equità nel settore degli appalti.

Il settore della gestione dei rifiuti si conferma di estrema pericolosità per gli interessi economici che suscita e vi convergono”. Lo ha detto il colonnello Alessandro Coscarelli, comandante del gruppo della Guardia di Finanza di Palermo sull’operazione Cogenesi che ha portato a tre arresti e sequestri per 2 milioni e mezzo di euro ad amministratori di società che gestivano i rifiuti in provincia di Palermo