Cronaca

Rifiuti, sorpresa, le discariche abusive sono al Nord

Il Sud aveva avuto finora, nell’immaginario collettivo, il primato, in negativo per mafia, malapolitica e discariche abusive. Oggi è caduto un altro tabù con il sequestro di numerose discariche abusive ubicate prevalentemente in Piemonte: a Sale, in provincia di Alessandria, a Momo, Caltignaga, Romentino e San Pietro Mosezzo, tutte in provincia di Novara e a Cerrione (Biella).

Altre discariche sono state individuate e sequestrate anche a Breda di Piave (Treviso), Oltrona San Mamette (Como), Ossona e Pregnana Milanese (Milano).

Nel corso dell’operazione sono state eseguite sedici misure cautelari dai Carabinieri del Noe di Milano, su richiesta della Procura di Torino, al termine di un’indagine sullo smaltimento illecito e i roghi di rifiuti.

L’operazione è stata condotta tra Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Calabria e Sicilia .

Sei le persone finite in carcere, tre ai domiciliari e sette con obbligo di firma.

Le attività investigative sono state condotte dal Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri di Milano e coordinate dalla Dda di Torino.

Secondo gli inquirenti, la rete criminale era dedita allo smaltimento illecito di grandi quantità di rifiuti, spesso attraverso roghi per bruciare gli scarti, con un profitto stimato di circa 2,5 milioni di euro.

Sequestrati in tutta Italia nove capannoni industriali e automezzi per un importo complessivo di circa tre milioni di euro.

Le indagini hanno preso spunto, a partire dal 2018, dall’aumento degli incendi ai danni degli impianti utilizzati per la gestione dei rifiuti e dalla presenza di diversi capannoni industriali e discariche abusive.

Il ministro Costa, raggiunto un grande risultato

“La lotta allo smaltimento illecito e ai roghi di rifiuti sta portando i suoi frutti. Oggi abbiamo raggiunto un grande risultato”.

Così il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha commentato l’operazione, che ha visto in azione oltre duecento Carabinieri.

“Questi criminali – ha aggiunto Costa – sono nemici dei territori e dell’ambiente e fermarli è un nostro dovere perché lo dobbiamo alla salute dei cittadini e per la tutela, anche economica, di tutti quegli imprenditori sani che rispettano le regole”.