Ambiente

Rifiuti speciali, avviato l’iter per il Piano regionale

PA.LERMO – Un piano di gestione dei rifiuti speciali che sia aggiornato alle esigenze attuali, in modo da lavorare al meglio per l’eliminazione di questa particolare tipologia di scarti, che necessita di un trattamento specifico perché non crei danni alle persone e all’ambiente. Il dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti ha pubblicato una consultazione preliminare di mercato, preliminare all’eventuale avvio di una procedura per l’affidamento dei “Servizi di consulenza specialistica per l’aggiornamento del Piano di Gestione dei Rifiuti Speciali della Regione Siciliana”.

Il servizio S.04 “Governo del sistema rifiuti e impiantistica” potrà così valutare l’interesse agli operatori economici di manifestare il proprio interesse ad essere invitati alla successiva procedura di affidamento. I servizi da fornire consisteranno nella piena redazione del Piano rifiuti speciali e dei relativi elaborati necessari per l’attivazione della procedura Vas, il rapporto ambientale e sintesi non tecnica. Tale Piano costituirà un ulteriore stralcio del Prgr, il Piano regionale di gestione dei rifiuti, in affiancamento allo stralcio redatto per i rifiuti urbani in corso di approvazione da parte del presidente della Regione Siciliana, nella qualità di Commissario straordinario.

Per quanto concerne i rifiuti speciali, infatti, seguendo le indicazioni del Programma nazionale di gestione dei rifiuti, in modo da garantire il rispetto della condizione abilitante tematica 2.6 per la politica di coesione 2021/2027 relativa alla “Pianificazione aggiornata della gestione dei rifiuti”, è necessario procedere all’aggiornamento del Piano di gestione. Nello specifico, le attività da svolgere si suddividono in due fasi.

Individuare la produzione regionale dei rifiuti speciali

Nella prima si lavorerà alla ricognizione dei dati, andando ad individuare la produzione regionale dei rifiuti speciali a partire dalle informazioni contenute nelle dichiarazioni presentate annualmente dai soggetti obbligati, secondo quanto previsto dall’art. 189 del decreto legislativo n. 152 del 2006, che devono dichiarare i quantitativi di rifiuti prodotti, trasportati e recuperati o smaltiti nell’anno precedente a quello della dichiarazione. Le informazioni potranno essere integrate con i quantitativi stimati dal’’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, per quei settori produttivi che, sempre secondo la legge, risultano interamente o parzialmente esentati dall’obbligo di dichiarazione, ad esempio le costruzioni e demolizioni.

Quindi, si procederà alla ricognizione del quadro impiantistico di gestione dei rifiuti speciali e alla produzione e gestione di specifiche tipologie di rifiuti speciali, definiti “strategici”: i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, i cosiddetti Raee, i rifiuti inerti da costruzione e demolizione, i rifiuti tessili, i rifiuti contenenti amianto, i veicoli fuori uso, i rifiuti sanitari, i fanghi di depurazione delle acque reflue urbane.

Individuare gli impianti complementari necessari

Nella seconda fase, si procederà alla programmazione e predisposizione dei documenti. In primis, si andranno ad individuare gli impianti complementari necessari, insieme alla localizzazione dei nuovi impianti. Quindi, si dovrà procedere all’analisi dei flussi finanziari e dei fabbisogni per la gestione e chiusura del ciclo integrato dei rifiuti e alla proiezione dei flussi e dei fabbisogni all’arco temporale 2021-2030.

A partire dai dati, si potrà procedere alla predisposizione dell’aggiornamento del Piano di gestione dei rifiuti speciali e della documentazione per la Valutazione ambientale strategica, che dovrà includere l’analisi di contesto, la verifica della coerenza interna ed esterna, l’analisi delle alternative. In ultimo, gli operatori forniranno assistenza nella procedura Vas fino alla sua completa definizione e predisposizione della “dichiarazione di sintesi”.