Politica

Riforma burocrazia, si inizi da merito e produttività

E’ ormai braccio di ferro tra governo e sindacati sulla questione della produttività dei dipendenti della pubblica amministrazione e la necessità di riformare il settore. Giorni addietro il presidente della regione Nello Musumeci aveva sparato a zero sulla classe del pubblico impiego regionale che aveva definito improduttiva. “L’80% di loro si gratta la pancia dalla mattina alla sera – aveva dichiarato Musumeci – Ma non ditelo ai sindacati, ora vogliono stare ancora a casa per fare il ‘lavoro agile’. Ma se non lavorate in ufficio, come pensate di essere controllati a casa?” .

I sindacati oggi rispondono per le rime: il segretario generale della Cisl Fp Sicilia, Paolo Montera, ha lanciato un messaggio al Governatore, durante il Consiglio generale della federazione regionale. “Dei privilegi non sappiamo che farcene, ma sui diritti dei lavoratori non arretriamo di un millimetro. Sulla riforma della pubblica amministrazione regionale diremo la nostra e a settembre presenteremo una proposta”.

Si è trattato di un momento di riflessione sulla situazione politico-sindacale della Sicilia e sulla pubblica amministrazione dell’Isola, svolto alla presenza dei segretari generali della Cisl Sicilia, Sebastiano Cappuccio, e della Cisl Fp nazionale, Maurizio Petriccioli. Entrambi hanno offerto a Montera pieno sostegno e collaborazione per portare avanti un progetto di riforma a lungo termine. “Quello che sta accadendo in Sicilia – ha aggiunto Montera – con il presidente della Regione Nello Musumeci e l’assessore per la Funzione pubblica, Bernardette Grasso, che sparano a zero sui propri dipendenti, non ha eguali nel resto d’Italia. Verosimilmente, questa macchina del fango altro non è se non lo specchio delle incapacità del governo, che tenta di ritorcere contro i lavoratori la propria inconcludenza”.

Accuse di incapacità, gli uni contro gli altri, ma nessuno che parli di ricominciare a parlare di merito e produttività, di una classe che la cittadinanza non vede più di buon occhio da molto tempo. I sindacati di categoria chiedono di modernizzare la macchina burocratica regionale rimasta, secondo loro, ferma a criteri ottocenteschi.

Il segretario della Cisl Fp Sicilia ha elencato alcune delle mancanze più gravi del governo regionale rispetto al pubblico impiego: l’ipotesi di rinnovo del contratto della dirigenza 2016-2018 siglata più di sei mesi fa e ancora dormiente, nessuna copertura finanziaria per il rinnovo dei contratti 2019-2021 e per la riclassificazione di tutto il personale regionale, nessuna innovazione in campo tecnologico e digitale.

“Dov’è finito tutto il riformismo che il presidente Musumeci vantava durante la campagna elettorale?”, ha chiesto Montera. Che, infine, ha annunciato: “Dopo le ferie presenteremo un nostro progetto per la riforma della pubblica amministrazione e allora vedremo chi ha davvero intenzione di muoversi in questa direzione”.

Il segretario della Cisl siciliana, Sebastiano Cappuccio parla di esternazioni strumentali da parte del presidente Musumeci. “Bisogna fermare subito questa modalita’ di intervento. La ripresa economica del Paese, e quindi della nostra regione, passa senza dubbio dalla pubblica amministrazione, serve quindi un piano che incentivi sburocratizzazione e digitalizzazione”. “Riformare la pubblica amministrazione – ha concluso Maurizio Petriccioli – significa restituire valore e dignità non solo ai lavoratori, ma anche ai servizi rivolti ai cittadini”.