ROMA – È necessario e urgente riaprire il tavolo di confronto con il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica per una rapida soluzione delle criticità ancora presenti nel testo del nuovo regolamento sull’End of Waste dei rifiuti da costruzione e demolizione”. È questo il messaggio emerso nel corso dell’evento “Il nuovo regolamento di End of Waste dei rifiuti da costruzione e demolizione – Nuove sfide per il settore degli aggregati riciclati”, promosso da Assoambiente (l’Associazione che rappresenta le imprese che operano nel settore dell’igiene urbana, riciclo, recupero, economia circolare, smaltimento rifiuti e bonifiche) e da Anpar (l’Associazione nazionale produttori di aggregati riciclati) a Bedizzole presso l’impianto bresciano di gestione rifiuti da costruzione e demolizione di Prandelli Santo Srl. L’incontro, organizzato nell’ambito della quinta tappa della campagna “Impianti Aperti on the Road – Il viaggio per la sostenibilità”, ha visto ampia partecipazione di operatori e rappresentanti di tutta la filiera dei rifiuti da costruzione e demolizione e gli interventi di esponenti delle istituzioni, del mondo accademico, oltre ad esperti del settore.
I relatori hanno evidenziato le modifiche positive apportate dalla nuova normativa, intervenute anche a seguito del ricorso al Tar del Lazio presentato a novembre 2022 dall’Anpar. Gli interventi hanno altresì posto l’accento sulle criticità ancora presenti nel regolamento e sulla necessità che queste siano risolte. I principali nodi ancora da sciogliere nel Decreto, secondo Anpar, riguardano: l’esclusione dall’end of waste dei rifiuti interrati e dei rifiuti provenienti da siti sottoposti a bonifica, ancorché inerti e non pericolosi; la limitazione alla sola “colonna A” (non citata espressamente nel Dm) per l’uso degli aggregati recuperati in opere quali riempimenti, ripristini, anche qualora questi siano realizzati su siti a destinazione industriale o commerciale; la possibilità di utilizzo dei prodotti solo ed esclusivamente in conformità alla norma Uni 11531 – 1, escludendo la possibilità che per l’aggregato recuperato, idoneo a capitolati speciali di appalto come Anas o Rfi, si possa essere ritenuto ugualmente raggiunto lo status di EoW; i chiarimenti in merito alla necessità di adeguamento al nuovo regolamento per gli impianti attualmente in possesso di autorizzazioni con codice Eer non previste nel nuovo regolamento.
“Nel nuovo regolamento persistono alcune criticità – ha spiegato Giorgio Bressi – direttore di Anpar e vice presidente di Euric construction and demolition branch – che dovranno essere affrontate e risolte grazie al confronto tra le imprese dell’economia circolare e il Mase durante i 24 mesi previsti per il monitoraggio degli effetti derivanti dall’applicazione del nuovo decreto. Auspichiamo che ciò possa avvenire attraverso un reale e continuo dialogo nel quale ciascuna delle parti possa sostenere e motivare le proprie posizioni. Non vanno vanificati l’impegno e gli investimenti delle aziende che operano legittimamente nell’interesse dell’economia circolare e della crescita economica propria e di questo settore. Per questo, Anpar è pronta a dare il proprio contributo nel dialogo con le Istituzioni e a sostenere le istanze delle imprese all’interno di tutti i contesti previsti”. Al termine dell’incontro, come nelle precedenti tappe della campagna Assoambiente “Impianti Aperti on the Road”, i partecipanti hanno potuto visitare l’impianto di messa in riserva e trattamento di rifiuti speciali non pericolosi, inaugurato recentemente, con una capacità di 300.000 tonnellate. La prossima tappa prevista della campagna è prevista per il 27 settembre presso l’impianto dell’azienda Orim a Macerata.